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Beghe tra Canonico e Pintus frenano Salandra. L'avv. Stoduto: "Facciano entrambi un passo indietro"

Il commento dell'avvocato Stoduto, consulente che ha coordinato le interlocuzioni tra la Fortore Energia e l’attuale proprietà del Calcio Foggia 1920

Il Dottor Salandra non si è tirato indietro, ma il problema che ho posto sin dall’inizio riguardava il contenzioso in atto tra i soci che non consente di mettere sul tavolo un’offerta”. A FoggiaToday, Giorgio Stoduto, avvocato che ha coordinato le interlocuzioni tra la Fortore Energia e l’attuale proprietà del Calcio Foggia 1920, ha spiegato – sulla scorta di quanto già dichiarato ieri dallo stesso gruppo – i motivi che hanno impedito all’interessamento della holding, di tradursi in una trattativa concreta.

Che l’idillio tra Canonico e Pintus sia catalogato tra i ricordi più sbiaditi, è cosa nota ai più. Ma la diatriba, con tanto di contenzioso riguardante l’incasso degli assegni a garanzia da parte dell’imprenditrice sarda, sul quale si attende il pronunciamento del Tribunale di Bari, è un ostacolo pressoché insormontabile destinato a stoppare sul nascere ogni tipo di potenziale trattativa: “Non c’è stata una volontà vera di trovare una soluzione bonaria tra i due soci. Secondo me, tutti e due avrebbero dovuto fare un passo indietro per facilitare l’intesa. A quel punto, per noi sarebbe stato più semplice proporre una somma per l’acquisizione della Corporate. Dopo di che, loro avrebbero anche potuto proseguire il contenzioso privatamente. Ma tutto ciò non è stato possibile”, ha aggiunto Stoduto. Né sarebbe logico ‘lavorare’ solo sulle quote di uno dei due soci: “Si rischierebbe di sprecare soldi inutilmente”.

Epperò, Salandra e la holding da lui guidata non arretrano: “Lui è lì. Dovremmo lavorare per trovare una soluzione. Certo, intervenire ora sarebbe stato più semplice. Farlo tra un paio di mesi su una struttura già fatta sarebbe più scomodo e meno interessante per un investimento. Ma continuiamo a lavorare, senza tirarci indietro. Resta il fatto che da parte dei due soci mi sarei aspettato una maggiore disponibilità al dialogo. Che da parte loro, nei nostri confronti, non è mancata. Il problema si pone quando devono interloquire tra di loro”.

Questo provvedimento che si attende da Bari – puntualizza Stoduto – non dirà nulla di importante ai fini della definizione della questione. Anzi, potrebbe addirittura aprire ulteriori situazioni di contenzioso. Per questo sostengo che sarebbe stato opportuna una scelta di buon senso per facilitare la chiusura. Purtroppo, sono situazioni che si verificano sempre quando si va a trattare con più soci tra i quali ci sono beghe in atto”.

Le scaramucce nel club di viale Ofanto hanno anche scoraggiato ulteriori investitori, inizialmente disponibili a far parte del gruppo interessato a rilevare il Foggia: “C’è stato un altro gruppo con il quale abbiamo discusso, ma che si è subito tirato indietro non appena sono venuti a conoscenza della situazione societaria”.  

Nella giornata di ieri cui Canonico ha di fatto avviato la nuova stagione, ufficializzando il nuovo allenatore e il diesse. Ruoli che, con una ipotetica fumata bianca della trattativa, con buone probabilità sarebbero stati ricoperti ancora da Zeman e Pavone: “Non posso darlo per certo, ma sicuramente c’era un buon rapporto”, conferma Stoduto, che poi chiosa: “La trattativa non si è interrotta, ma senza una pace tra i soci, quanto meno formale, diventa tutto più complicato. Se le parti non la smettono di arroccarsi, sarà difficile intavolare una trattativa per qualsiasi gruppo interessato”.

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