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Rossi c'è! Il mister si riprende il Foggia, la squadra che non ha mai smesso di tifare

Si legherà ai colori rossoneri fino al 30 giugno 2024. Torna sulla panchina dell’unica squadra di cui è ancora oggi tifoso, la squadra dove ha militato per più tempo come calciatore

Il tempo di sbrigare le ultime pratiche, poi il fatidico ‘nero su bianco’ sarà anche corredato dall’annuncio urbi et orbi. Ma la stretta di mano, quella che conta, è andata già in scena. Tutto il resto è una conseguenza. Delio Rossi è (di nuovo) l’allenatore del Foggia. Torna sulla panchina dell’unica squadra di cui è ancora oggi tifoso, la squadra dove ha militato per più tempo come calciatore, la squadra della città dove ha conosciuto la sua attuale moglie e dove sono nati i suoi figli.

Foggia (inteso come provincia) non è mai stata una terra di passaggio per Rossi, ma un luogo al quale è sempre stato (e sempre sarà) visceralmente legato anche quando le esperienze da tecnico lo hanno portato a chilometri di distanza. Richiamare l’inflazionatissimo incipit di una celebre canzone di Venditti sarebbe automatico, troppo semplice, quasi banale. Ma è pur vero che, prima o poi, si torna sempre dove si lascia un pezzo grande di cuore. Delio Rossi è (di nuovo) l’allenatore del Foggia.

Lo sarà per questo ultimo scorcio di campionato, per poi concentrarsi sulla programmazione della nuova stagione. Nessuna autogestione, anche perché un personaggio del suo rango, neppure si sarebbe seduto al tavolo delle trattative. L’occasione per ripartire, a quasi tre anni dall’infelice parentesi di Ascoli, ultima panchina sulla quale si è seduto. Poi uno stop lungo, tanto, troppo per un allenatore che a Roma – sponda biancoceleste – ha raccolto risultati straordinari, malgrado risorse risicate e giocatori non di primissimo livello. Ma fu il primo a ridare il sorriso agli immalinconiti tifosi laziali, ancora scottati dal mesto epilogo dell’era Cragnotti.

Gioie come quelle regalate a Salerno o a Bologna, che grazie a lui rividero la massima serie. O a Palermo, dove soltanto una infausta giornata e una coppia di piccoletti immarcabili rovinò l’idillio. Gioie, come quelle che vorrebbe di nuovo regalare al Foggia. Per cambiarne la storia futura e accantonare definitivamente l’amarezza per quell’infausta parentesi di 27 anni fa. Pavone gli affidò la panchina rossonera nell’anno post retrocessione. Il pensiero che si potesse creare un remake di Zemanlandia con uno degli allievi del ‘boemo’ diventò presto mera illusione, che si infranse in tardo inverno con l’esonero.

Il Foggia si salvò con Burgnich, che regalò alla piazza un’altra stagione di tranquillità, prima che tutto precipitasse. Delio Rossi è (di nuovo) l’allenatore del Foggia. Con quattro anni di ritardo, verrebbe da dire. E chissà che cosa sarebbe accaduto se davvero a quell’incontro fosse seguita la stretta di mano e la firma su un contratto. Ma tant’è. Dirigerà la squadra già dalla trasferta di Messina, in programma domenica. Poche ore dopo il suo arrivo. Il tempo di presentarsi alla squadra e magari trasmettere sprazzi di motivazioni e carisma, valori nei quali periodicamente – soprattutto nel passato più recente – la squadra ha difettato. Poi, come sempre, il campo giudicherà. Delio Rossi è (di nuovo) l’allenatore del Foggia. Bentornato Mister.

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