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Felleca si prepara a lasciare: "Anche domani". Poi si rivolge alla piazza: "Chiedo scusa per tutti i problemi creati"

Il presidente è pronto a chiudere subito il passaggio delle quote alla imprenditrice sarda, ma non le risparmia frecciate: "Spero che abbia le forze per proseguire il progetto, ma ho qualche dubbio"

Roberto Felleca lascia il Foggia. Ad annunciarlo è lo stesso presidente rossonero, il quale conferma la disponibilità a cedere le quote a Maria Assunta Pintus, che nella giornata di mercoledì ha esercitato il diritto di prelazione sull’altra metà della Corporate, detenuta proprio dal massimo dirigente dei satanelli.

Un annuncio “provocatorio” come spiega lui stesso a Foggiatoday, data la situazione di stallo che si è venuta a creare. Perché da un lato c’è un gruppo interessato che vuole capire e sapere se ci sono i presupposti per entrare, ma soprattutto ci sono delle urgenze di natura tecnica che riguardano la squadra, che non possono essere sottoposte a temporeggiamenti e proroghe. Il mercato di riparazione termina lunedì 1° febbraio. E di tempo per intavolare le trattative e cercare di rinforzare la squadra di Marchionni – che nelle prime due gare del 2021 ha perso Del Prete e Rocca – ce n’è sempre meno.

“Sono disposto ad andare dal notaio anche domani, purché la Pintus metta mano al portafogli e porti avanti il progetto, ma dubito che lo farà. Ho sentito la sua intervista rilasciata a FoggiaTv, nella quale ha dichiarato di avere tempo fino al 20 febbraio, e che per il mercato può provvedere Corda. Ma Corda non può fare nulla se l’assemblea non delibera i fondi da investire sul mercato. Non si può delegare a Corda, che è un dipendente, di spendere soldi senza alcuna delibera. Così facendo, la società resta bloccata”.

Felleca ribadisce i concetti già espressi da Pelusi, a proposito della bontà dell’offerta del gruppo Di Silvio: “Oltre a recuperare quanto abbiamo investito, c’era un piccolo guadagno. Per la Pintus il guadagno sarebbe stato anche superiore. Si tratta di un progetto ambizioso guidato da un soggetto che ha fatto calcio a livello mondiale. Il loro obiettivo è di riportare il Foggia in Serie A nel giro di due-tre anni”.

Il mercato e le scadenze (il 16 febbraio occorrerà pagare gli stipendi) impone una chiusura repentina, ecco perché non si può attendere fino al prossimo mese per la chiusura: “Non possiamo aspettare fino al 20 febbraio, perché ci tengo che si intervenga nel mercato di riparazione – puntualizza Felleca – che garantisca stabilità alla squadra. Non voglio polemizzare, tuttavia mi domando che senso abbia aspettare fino al 20 febbraio. Se hai l’intenzione di comprare le quote fallo subito e porti la società a un livello tale da non soffrire durante il resto della stagione”.

Non lesina parole forti a proposito di una querelle che dura ormai da quasi un anno: “Questa crisi è un cancro e io devo liberare Foggia e il Foggia, per questo sono disposto a tirarmi indietro. Mi dispiace perché questo è il progetto mio e di Ninni Corda”. E sugli eventuali investitori che affiancherebbero la Pintus aggiunge: “Spero ci sia qualcuno, non lo dico per lei, ma per la città di Foggia. Io sono abituato a lasciare le società in mani sicure, come il Como che ora è secondo e si gioca la promozione in B. Quel che so è che il gruppo Di Silvio non si sarebbe mai presentato se non avesse avuto l’ambizione di riportare il Foggia dove ha fatto la storia”.

Un gruppo che, rispetto alla proposta di Follieri, può fornire fatturati e bilanci certificati: “La trattativa l’ha seguita Pelusi, ci sono più imprenditori con aziende in Italia e all’estero, con un fatturato complessivo che supera i 70 milioni. Godono anche dell’appoggio di una banca seria, per garantire sugli investimenti”.

E a proposito di Follieri, il presidente non risparmia l’ennesima frecciata all’imprenditrice sarda: “Avremmo potuto scoprire subito che Follieri fosse un bluff, se avessimo accettato subito l’offerta e invitato Follieri a mettere nero su bianco. Invece ci ha portato a fare preliminari su preliminari con le sue pec e i mancati gradimenti, prolungando di sei mesi una situazione che si sarebbe potuta concludere in quindici giorni. E questo non ha fatto altro che generare malumori e divisioni”. Sulla falsariga di Pelusi, contesta alla Pintus l’ostruzionismo perpetrato anche in altre trattative: “Ha fatto scappare un gruppo di imprenditori milanesi, dopo aver dato inizialmente l’assenso. Con Pellino c’è stato lo stesso problema. A questo punto, se il suo obiettivo è prendere le mie quote, gliele cedo e vediamo se è in grado di portare avanti il progetto e di rispettare la città”.

E dunque, quali saranno gli scenari futuri? Per Felleca le opzioni sono due: “Spero che lei abbia le forze per migliorare quanto fatto fino a oggi, o che telefoni a chi le ha già fatto una bella proposta, rivedendo la propria posizione e accettando l’offerta. Di certo, non può tirarsi più indietro. Ci sono un programma tecnico-sportivo, degli investimenti fatti, operazioni di mercato da completare, e un acquirente che non può acquisire per colpa sua. Se si tirerà indietro si prenderà le sue responsabilità, anche perché non so se il gruppo Di Silvio sia disposto ad aspettare altri 15-20 giorni”.

Nel frattempo, c’è una squadra che deve continuare il suo, fin qui ottimo, campionato. Domenica il Foggia è di scena a Bisceglie, nel primo impegno del girone di ritorno: “Mi auguro che domenica la squadra vinca, ho sentito i ragazzi, sono carichi e convinti di far bene”. Ma il pensiero finale lo dedica ai tifosi: “Chiedo scusa alla città, per questi innumerevoli problemi che abbiamo creato noi e chiedo scusa anche alle curve, per come si sono evolute le cose”.

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