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Beppe Signori: da Zemanlandia alla radiazione, tra gol e calcioscommesse

Il TNAS ha confermato la squalifica per l'ex attaccante di Foggia, Lazio e Bologna. Signori: "Sentenza sportiva dura e ingiusta, non sono stato giudicato in modo imparziale"

Il TNAS, organo di ultimo grado della giustizia sportiva, ha confermato la squalifica di 5 anni e la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC per Giuseppe Signori, in arte Beppe Gol.

L’ex giocatore del Foggia di Zemanlandia avrebbe assunto un ruolo determinante nel calcioscommesse, almeno come compartecipe. Respinto dunque il ricorso dell’ex giocatore di Lazio e Bologna.

Ad inchiodarlo - si legge nelle 35 pagine di lodo arbitrale del tribunale del Coni, che smonta una per una le tesi difensive - ci sono le intercettazioni delle altre persone coinvolte, dai commercialisti Giannone e Bruni a Bellavista e Erodiani, con i frequenti riferimenti a lui. Un fatto che smentisce, per il collegio arbitrale "l'assunto di un coinvolgimento ignaro e incolpevole di Signori".

Ancora di più c'é l'incontro del 15 marzo 2011 nello studio dei commercialisti a cui Signori partecipò di nuovo con Bellavista e Erodiani per discutere di come combinare Atalanta-Piacenza e di come corrompere i giocatori.

L'appunto che Signori prese in quell'occasione, vale a dire le famose 'condizioni' scritte su un foglietto poi sequestrato in casa sua, dimostrerebbe secondo il Tnas "il ruolo tutt'altro che ignaro".

A 44 anni Beppe gol vive uno dei momenti più tristi della sua carriera sportiva. Tre volte capocannoniere del campionato italiano con la maglia della Lazio. 100 presenze e 36 reti con la maglia rossonera dall’89 al 92, segnò la sua prima rete in A nel settembre del 1991 in un Foggia-Parma. Con Rambaudi e Baiano fece gioire i tifosi rossoneri negli anni d’oro targati Zemanlandia, stagioni che gli valsero la convocazione in nazionale.

Dopo una carriera brillante, le parentesi da dirigente sportivo e commentatore televisivo, è terminata ieri la favola sportiva di Giuseppe Signori.Non sono stato giudicato in modo imparziale e questo mi irrita" ha dichiarato Beppe Signori in merito alla sua radiazione

 "Provo delusione - dice - per il fatto di aver avuto una sentenza sportiva tanto dura quanto ingiusta, nonostante io non sia più tornato alla 'ribalta'. Nessuno dei pentiti mi ha indicato quale uomo chiave, capo dei capi, partecipe, presente, leader indiscusso in qualsivoglia malaffare" ribadisce l’ex attaccante.

 

 

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