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Marchionni rivuole il suo vecchio Foggia: "A Bari per il riscatto e per rendere felici i tifosi"

I rossoneri chiamati a invertire il trend dopo tre sconfitte di fila e zero gol segnati: "All'andata fummo bravi a ripartire, ma domani dovremo fare ancora di più"

A distanza di un girone non sembrano cambiate molto le cose. Alla vigilia del derby interno col Bari il Foggia era reduce da quattro sconfitte consecutive, contestato ferocemente dai tifosi e con le solite endemiche incognite societarie. Insomma, c'erano tutti i presupposti perché la corazzata biancorossa di Auteri venisse allo 'Zac' a passeggiare. La storia disse altro, raccontò di un Foggia straordinariamente concentrato, cattivo, voglioso e capace anche di produrre una manovra migliore di quella avversaria. Il risultato lo premiò e diede il via a una splendida cavalcata che ha proiettato i rossoneri in zona playoff. 

A distanza di un girone, malgrado il Foggia sia in pianta stabile nelle zone alte della classifica, le similitudini non mancano: la formazione di Marchionni arriva al derby con tre k.o. di fila sul groppone. E se contro il Catanzaro gli alibi non sono mancati (e la prestazione fu tutt'altro che scialba), non è piaciuto a nessuno, mister in primis, il modo in cui si sono consumate le altre due debacle. In primis è mancata quella cattiveria agonistica che è stato un marchio di fabbrica della squadra, grazie alla quale spesso è riuscita a sovvertire i pronostici e a giocarsela alla pari anche contro avversarie più quotate. Una componente essenziale che il Foggia dovrà ritrovare nella sfida di domani con il Bari: "Una partita sentita. All'andata fummo bravi a ripartire dopo quattro sconfitte. Adesso abbiamo una nuova possibilità di riscattare il momento, per rendere felici noi e l'intero ambiente", ha dichiarato il tecnico nella conferenza stampa della vigilia. 

Sullo status mentale della squadra garantisce il tecnico: "Si sono allenati tutti bene e ora mi servirà più tempo per risolvere i dubbi di formazione". Di certo, il trend va invertito anche perché la squadra non segna da quattro partite: "È un peccato, ma non dipende solo dall'attacco. Se si fa gol il merito è di tutta la squadra, allo stesso modo se non si fa gol è colpa di tutti, me compreso. Ma riprenderemo a far bene come sappiamo, con la giusta intensità". 

Marchionni invoca la partita perfetta, un po' come accadde all'andata, anche se per vincere, forse, servirà qualcosa di più: "All'andata siamo stati bravi, ma non troveremo quel Bari. Hanno cambiato il tecnico (c'è Carrera, ndr) e giocatori. Il derby è una storia a sé, nel quale serve la giusta motivazione, l'agonismo, il crederci. Se ci crediamo possiamo raggiungere qualcosa di importante. Mi aspetto che domani la squadra faccia il doppio di quanto fatto all'andata". 

C'è anche un passaggio sulle questioni tattiche, a cominciare dalla tanto discussa partenza dal basso: "Non bisogna costringere i giocatori a fare soltanto una giocata. Io devo trasmettere serenità e far comprendere loro quale sia la scelta migliore da fare. A volte un semplice stop può cambiare la giocata". 

Capitolo Bari, squadra che Carrera sta cambiando, soprattutto nella sistemazione in campo: "Non so che cosa ci aspetta, ma io penso che i sistemi siano solo numeri, poi fa la differenza l'interpretazione. Ho messo i calciatori nelle condizioni di capire cosa fare a seconda dei moduli che hanno fin qui utilizzato". 3

Il derby è sempre il derby e anche se la pandemia ha chiuso gli stadi da ormai un anno, la mancanza del pubblico resta una ferita aperta: "La squadra è giovane e avrebbe bisogno dei tifosi. Dispiace non averli vicini, la loro presenza avrebbe aiutato i ragazzi. In queste partite è bello averli vicino anche perché grazie al loro sostegno si può dare quel qualcosa in più che ti consente di affrontare bene le grandi squadre". 

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