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Gastone Ballarini, il portiere del Foggia che ha fatto la storia della serie A

In un Juve-Foggia del 1965 la prima sostituzione della storia della serie A. La Gazzetta dello Sport ha dedicato un articolo scritto da Francesco Ceniti, in collaborazione con Domenico Carella

Se fossimo sulla Settimana Enigmistica, questa storia sarebbe perfetta per la rubrica “Forse non tutti sanno che”. Chi mastica calcio da poco, è probabile che non sappia che un tempo il gioco del pallone non prevedesse le sostituzioni. Già, proprio così. E se un giocatore si infortunava, doveva stoicamente restare in campo. La norma voleva che il giocatore “azzoppato” venisse piantato al centro dell’attacco, e non sono stati pochi i casi in cui l’improvvisata punta riuscisse anche a timbrare il cartellino.

Peggior disagio lo affrontavano le squadre che erano costrette a sostituire il portiere. In quel caso era un suo compagno a vestire la maglia numero 1, e a piazzarsi tra i pali. Cinquant’anni fa, la Federcalcio diede il via a una delle prime rivoluzioni, l’inserimento del dodicesimo. Allora, era possibile soltanto sostituire il portiere acciaccato, poi nuove integrazioni portarono all’introduzione del secondo e del terzo cambio fino ad arrivare alle panchine lunghe introdotte tre stagioni fa in Serie A e B, e da quest’anno anche in Lega Pro.

Esattamente mezzo secolo fa, il 5 settembre del 1965, si verificò la prima sostituzione nella storia del calcio italiano. Protagonista fu il Foggia di Egizio Rubino, impegnato al Comunale di Torino contro la Juventus. Al 29’ il titolare Moschioni si scontrò con l’attaccante bianconero Traspedini, e ne ebbe la peggio. Nonostante le cure dei medici, Moschioni non riuscì a rientrare, e fu sostituito da Gastone Ballarini. All’evento la Gazzetta dello Sport ha dedicato oggi un lungo articolo scritto da Francesco Ceniti, in collaborazione con il collega foggiano Domenico Carella. Ciclista mancato, Ballarini “Appesa al chiodo da qualche anno dopo aver conquistato un titolo regionale, e ‘tradita’ con un pallone”, come racconta Ceniti, sarà ricordato come il primo dodicesimo della storia. Una storia che – come racconta la Gazzetta – vedrà protagonisti altri dodicesimi: dallo sfortunato Alessandrelli, riserva di Zoff che beccò tre reti in un Juventus-Avellino del 1979, alle indimenticabili prodezze di Francesco Toldo agli Europei del 2000, competizione che avrebbe dovuto vivere da riserva, se Buffon non si fosse fatto male alla vigilia della rassegna continentale.

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