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Sport in difficoltà per il caro-comune. Libertas: "Aumenti del 33% per le tariffe delle palestre"

Tuona Guerrieri: "Lo sport è un'agenzia educativa e, per la sua valenza formativa, ha i medesimi diritti degli altri servizi sociali. Continuando in questa direzione lo sport in città continuerà a morire"

Negli ultimi mesi, ormai, ci accompagna una sola certezza: nel momento meno opportuno, si agisce sulla leva fiscale, per perseguire gli obiettivi ritenuti “dovuti”. Ci lamentiamo dello Stato ma, a quanto pare, i Comuni non scherzano affatto. E arrivano i rincari su tasse e tariffe. Con la delibera della Giunta Comunale, riunitasi martedì 12 novembre scorso, sotto la presidenza del sindaco Mongelli, è stato approvato il Bilancio di Previsione.

Ciò ha comportato l’istituzione delle nuove tariffe e/o contribuzioni riguardo i servizi, determinando le spese per l’esercizio di competenza dei servizi stessi nonché i tassi di copertura in percentuale del costo di gestione dei servizi medesimi. Inevitabilmente, è cresciuta la preoccupazione da parte delle varie società, in primis del Comitato Regionale e Provinciale Libertas. L’amministrazione comunale ha affermato di essere stata costretta ad approvare tale manovra fatta di rincari e ridimensionamenti per evitare il dissesto finanziario. Ma chi tutela le associazioni sportive?

Ormai siamo sul piede di guerra. Gli aumenti sono pari al 33% per le tariffe delle palestre. Tralasciando il fatto che ci sono palestre che pagano mentre altre no. “Una società sportiva come la Libertas – ha spiegato il presidente del Comitato Regionale Libertas, Giuseppe Guerrieri – che fa tanto per la città di Foggia, non può pagare delle cifre così alte. I costi mensili arriverebbero a oltre 1000 euro, cifra davvero insostenibile”.

La denuncia della Libertas riguarda gli incrementi legati alle attività che si svolgono ogni settimana presso la Palestra Taralli (via Carlo Baffi). Per tre volte la settimana, di mattina, la Libertas è impegnata con tre gruppi di anziani che svolgono ginnastica ludica della terza età, per un massimo di dodici mattine al mese. Il giovedì e il sabato sera, dalle 18 alle 21, è impegnata in attività ludiche e di ricreazione, sempre destinate agli anziani.

Come afferma la delibera di cui sopra, per tutte le manifestazioni a pagamento e in tutti gli impianti sportivi ove non vi sia la convenzione, si applica la tariffa del 10% sugli incassi, al netto dei diritti erariali e sportivi dovuti con un minimo garantito di 108,33 euro oltre IVA, che è già una novità, perché fino allo scorso anno, il minimo garantito era pari a 103,00 euro IVA inclusa.

Oltre il rincaro, anche l’IVA al 22%. “Se devo fare un calcolo approssimativo – ha aggiunto Giuseppe Guerrieri – tra il tariffario pari a 133,00 euro e le spese di circa 33 euro per le tre ore serali, la serata alla Libertas costa 400 euro. Direi una cifra inaccettabile”. La cosa ancora più sconcertante è stata l’approvazione di un “falso tariffario” sulle spese vive. Luce, acqua e gas costerebbero alla Libertas 10 euro/h per le palestre inferiori, mentre 11 euro/h per il salone centrale.

Tale tariffario, per giunta, non è uguale per tutti: infatti, ci sono società costrette a pagare 20 euro/h, altre 23 euro per cinque ore. “La Libertas – ha dichiarato il presidente del Comitato Provinciale Libertas, Lella Giuva – dal 2010 ha sempre pagato l’acqua. E’ sempre stata una spesa a nostro carico. Ma in questo modo le spese diventato insostenibili”.

Il nuovo tariffario è inaccettabile anche per il seguente motivo: alle tariffe richieste oggi, non corrispondono servizi adeguati, né per quanto riguarda la manutenzione e i riscaldamenti né tanto meno per ciò che riguarda le docce.

E’ chiaro, quindi, che l’approvazione di questa delibera ha significato, per la Libertas e per ogni società, un costo aggiuntivo di diverse centinaia di euro mensili, con un aggravio sul bilancio annuale di alcune migliaia di euro che, indubbiamente, pongono in seria difficoltà la gestione di molte associazioni sportive che cercano di offrire svaghi e divertimenti sani agli appassionati della città.

“Spero che l’amministrazione – ha concluso Giuseppe Guerrieri – capisca il ruolo che le associazioni sportive svolgono per i giovani e per gli anziani. Se ciò non dovesse accadere saremo pronti a farne “denuncia”, scendendo in piazza e protestando”. Tale delibera è stata una scelta fuori luogo e inopportuna. Significa senza giri di parole penalizzare fortemente lo sport e migliaia di giovani e non, che lo praticano come attività sociale, stile di vita o attività terapeutica".

"Lo sport è a tutti gli effetti un’agenzia educativa e, per la sua valenza formativa, ha i medesimi diritti degli altri servizi sociali. Che il Sindaco capisca che continuando in questa direzione lo sport in città continuerà a morire. Bisogna che ci sia un’assunzione di responsabilità da parte degli Amministratori cittadini affinché qualcosa sopravviva!"

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