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Campagna gela il “Monterisi” e fa gioire i satanelli: Cerignola sciupone, derby al Foggia

Una rete del centrocampista classe 2000 alla mezz’ora della ripresa decide il derby di Capitanata. Ofantini dominanti soprattutto nella prima frazione, ma sciuponi in avanti

Ha vinto la concretezza del Foggia, di fronte al palleggio e al gioco manovrato. O forse, guardandola da un’altra prospettiva, ha perso la mancanza di concretezza del Cerignola. Una grande giocata di Campagna decide un derby che solo lo sciupio di Loiodice e c. ha fatto sì che restasse in equilibrio fino alla mezz’ora della seconda frazione. 

Ma Potenza non deve rammaricarsi più di tanto. La squadra gioca un calcio ambizioso e ha il talento per poter emergere. Inoltre, oggi si è concluso un periodo piuttosto estenuante che ha visto la sua squadra giocare cinque volte in poco più di due settimane. E con i nuovi innesti (nell’intervallo sono stati presentati il centrocampista argentino Caballero e la punta Rodriguez, ndr) la squadra potrà solo crescere. 

Così come può crescere il Foggia, dalla manovra ancora un po’ farraginosa, ma migliorato nella ripresa quando Gerbaudo ha preso le chiavi del gioco e stravolto in positivo la squadra. Intanto i rossoneri prendono e portano a casa. 10 punti in 5 gare, per una squadra con delle problematiche e una rosa ancora da completare, non sono affatto un bottino da buttare. 

MODULI SPECULARI - A fine partita Corda ha ammesso di essere rimasto sorpreso per la mossa iniziale di Potenza, che ha rinunciato a una punta (Martiniello) in luogo dell’under Muscatiello, sistemando la squadra a specchio. E infatti la scelta paga perché per un tempo è grande Cerignola. La tattica di Corda, ovvero aggredire alti i portatori di palla per provare a disturbare la manovra ofantina sin dalle prime battute non porta frutti. La pressione esercitata non è continua, e una volta saltato il pressing per i gialloblu è facile aggirare i rossoneri a lanciare le velocissime punte. Sono diverse le occasioni in cui gli avanti cerignolani si presentano in superiorità numerica davanti alla porta di Fumagalli, spesso costretto all’uscita disperata, o ad affidarsi ai salvataggi in extremis di un indomito Viscomi. Se il Foggia mantiene la porta immacolata è merito loro. Una mano sensibile gliela danno pure Loiodice e Marotta: clamorosa l’occasione a metà primo tempo, quando il primo si presenta davanti alla porta, indugia troppo finendo per non servire il compagno e non calciando neppure a rete. Il Foggia ringrazia. Ma la differenza nella qualità della manovra appare a tratti imbarazzante. Anche perché le geometrie rossonere si faticano anche solo ad intuire. Salvi è solo una mezzala di sostanza, tuttalpiù un incontrista. Gentile è un assaltatore. Il quasi diciassettenne Kourfalidis e Campagna, si battono con generosità, ma non gli si può chiedere la luna. Alla fine della fiera la manovra dei satanelli si appoggia sulle sponde di Iadaresta e sulle percussioni solitarie - e per questo del tutto infruttuose - di Tortori.

CAMBIAMENTI - Sono due le situazioni che in qualche modo modificano la sceneggiatura del match. L’innesto di Gerbaudo per Salvi (peraltro pizzicato dal direttore di gara con il giallo) e l’evidente calo fisico del Cerignola. Che pure in un paio di ripartenze potrebbe far soccombere gli ospiti, ma ancora una volta in avanti manifesta una eccessiva indulgenza nei confronti degli avversari. Tuttavia, il Foggia è più vivo e le pressione sin a ridosso dell’area di rigore presidiata da Coletti, è senza dubbio più incisiva. Così si confezionano le prime occasioni. Un altro assist arriva anche da Potenza, che rinuncia all’equilibrato Sijndic affidando a Martiniello il compito di sfruttare le occasioni in avanti. La scelta, però, finisce per sguarnire la mediana e mandare ancora più in affanno gli ofantini. Che alla mezz’ora capitolano. Bella la sponda di Iadaresta, che apre la strada a Campagna, abile a tagliare in due l’area e a purgare il giovanissimo Tricarico. Addirittura i rossoneri la potrebbero chiudere se l’inzuccata di Tortori, felicemente imbeccato da Gentile (su intuizione di Gerbaudo) non venisse ricacciata indietro dalla traversa. La girandola di cambi non modifica la storia del match. Il Cerignola ci prova con tutte le forze residue, chiudendo addirittura con il 4-2-4. Il Foggia resiste, trascinato da un Viscomi indomito. La vince il Foggia, che ha avuto il merito di saper soffrire e saper colpire. Al Cerignola non resta che leccarsi le ferite, ma sarebbe sbagliato guardare il bicchiere mezzo vuoto.

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