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Calcio violento: aggredito giocatore del Manfredonia e gara sospesa. Il Don Uva Bisceglie: "Nulla di così eclatante"

Laboragine, giocatore del Manfredonia Calcio, sarebbe stato colpito alle spalle "da un tesserato" del Don Uva Bisceglie mentre rientrava negli spogliatoi. La società della BAT ridimensiona l'accaduto

È terminata con la sospensione della gara sul risultato di 0 a 1 l'incrontro del campionato di promozione tra il Don Uva Bisceglie e il Manfredonia Calcio 1932.

Stando al racconto dell'accaduto della società sipontina, "nell'ottica di stabilire il corretto racconto sullo svolgimento dei fatti" scrivono, al termine della prima frazione di gioco conclusasi con il Manfredonia in vantaggio di una rete "e in un contesto di gara assolutamente nella normalità" sottolinea la società, "nel dirigersi verso gli spogliatoi il calciatore Laboragine veniva colpito da un pugno in pieno volto sferrato da un tesserato della squadra di casa sopraggiunto alle sue spalle".

E ancora: "Tale inqualificabile ed immotivato gesto portava ad un innalzamento della tensione, con l'intervento anche delle forze dell'ordine. Nell'immediato arrivava dunque la decisione della sospensione della gara da parte dell'arbitro, signor Lauriola di Foggia, dopo aver esposto tre cartellini rossi a calciatori della squadra locale" si legge.

Il calciatore Laboragine, trasportato al locale Pronto Soccorso in ambulanza, è stato dimesso con una prognosi di 5 giorni.

Non si è fatta attendere la replica della società di calcio del Don Uva Calcio 1971 che ridimensiona l'accaduto.

"Premesso che il Don Uva Calcio condanna con fermezza ogni atteggiamento antisportivo a prescindere da chi sia l’artefice, ci teniamo a far chiarezza su quanto accaduto questo pomeriggio durante il match contro il Manfredonia (considerando che mediaticamente la società e i nostri calciatori vengono già descritti come un branco di delinquenti). 

A fine primo tempo si è scatenato un parapiglia tra le due squadre, dovuto principalmente a un fallo di Laboragine su Addario (uno schiaffo a gioco fermo) segnalato più volte dal guardalinee, di cui però l’arbitro non ha tenuto conto. A pagarne le spese è stato invece Sergio De Cillis, espulso dalla panchina per aver protestato contro la noncuranza del direttore di gara. Questo episodio ha acceso gli animi nell’intervallo, senza però trasformarsi in nulla di così eclatante e violento come riportato da alcune testate online. Il signor Lauriola ha ritenuto comunque opportuno interrompere la partita".

Ci assumiamo le nostre responsabilità, ma nelle giuste misure e proporzioni, sperando che sia ben chiaro a tutti che la violenza non è e non sarà mai nelle corde del Don Uva.

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