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Acd Foggia Calcio-S. Antonio Abate 0-0, le pagelle: si salvano Agnelli e Micale

Il portiere salva il risultato a metà della ripresa. Il capitano è l'unico ad avere delle idee, ma predica nel deserto

Sarebbe il caso che certi discorsi venissero dedicati ad altre squadre. Il Foggia non è una squadra da playoff, né questi possono essere un obiettivo raggiungibile. Troppi 10 punti di gap, specie se chi rincorre, non è in grado di dare continuità ai risultati. Non si può pensare di lottare per i vertici se si perdono punti contro avversari oggettivamente mediocri (senza offese) come Trani e Grottaglie in trasferta, e contro il Sant’Antonio Abate in casa.

Una sfida nella quale i rossoneri hanno fatto davvero poco per vincere, rischiando anzi di capitolare nei minuti finali. L’assenza di Giglio ha pesato, ma la mancanza di idee, e le deludenti prestazioni sono giunte in passato anche con il bomber in campo. Nessuna scusa quindi, ma umiltà e buon senso, nell’argomentare di certi obiettivi che, per quest’anno, è il caso che vengano messi da parte.

Le Pagelle

Acd Foggia Calcio (3-1-4-2) Micale 6,5; Loiacono 5,5 D’Angelo 5 Tommaselli 5; Quinto 5,5 (31’st D’Ambrosio 6); Coccia 5 Agnelli 6,5 Agostinone 5 Picascia 4,5 (22’st Cassandro 5,5); Palazzo 5 Famiano 4 (12’st Leonetti 5,5). A disposizione: Mormile, Basta, Esposito, Gentile. All. Padalino 5

S. Antonio Abate (4-4-2) Apuzzo 6,5; Giordano 6 D’Aniello 6,5 Lagnena 6,5 Esposito 6; Amendola 6 Morella 6 (15’st Eligibile 6) Pontillo 6 Cirillo 5; Tedesco 5,5 Sperandeo 5(14’st Volpicelli 5). A disposizione: Di Lorenzo, Perrella, Russo, Romano, Zambardino. All. Carannante 6

Micale 6,5 – Capirà presto che uscire sulle palle alte, è cosa lecita e legale. Quando lo imparerà diventerà un portiere completo. Tra i pali e sulle uscite basse è la solita sicurezza. Se il Foggia non esce sconfitto, il merito è suo

Loiacono 5,5 – Il fatto che spesso il gioco debba partire dai suoi piedi e da quelli di D’Angelo, tutt’altro che delicati, la dice lunga sulla scarsità di fosforo nel gioco rossonero. Lui l’impegno ce lo mette, ma commette molti errori, rischiando grosso nel finale con un paio di palle perse che avrebbero potuto generare situazioni irreparabili

D’Angelo 5 – Una sciagura ogni volta che ha la palla al piede. Tende sempre a fare la giocata più difficile, cosa che non fanno neanche i calciatori dalla grandi proprietà tecniche. Lui che della sfera dovrebbe disfarsene subito, indugia troppo con fraseggi in orizzontale da film horror

Tommaselli 5 – Meglio come difensore, però anche lui sbanda più volte. La pessima prova di Picascia, spinge Padalino ad avanzarlo a centrocampo. Si ritrova due ottime palle gol, che sciupa goffamente

Quinto 5,5 – Nel primo tempo trotterella per il campo concedendosi a tratti anche un’embrionale tintarella, gentilmente concessa dal tiepido sole foggiano. Poi si ricorda che del centrocampo dovrebbe essere la guida, e comincia a giocare qualche pallone in più, tentando anche delle verticalizzazioni. Non basta

Coccia 5 – Nel primo tempo alterna momenti in cui dribbla tutti, soprattutto se stesso, a lampi di lucidità. Cala notevolmente nella ripresa, spingendo anche a meravigliarsi della sua presenza, quando si ritrova il pallone tra i piedi. Ha anche una buona occasione, sprecata

Agnelli 6,5 – Mediano, trequartista, ala. Prova a fare tutto, considerando l’ectoplasmatica compagnia di cui si circonda. Due palle buone confezionate, che Palazzo e Agostinone non sfruttano. Lotta e divora chilometri per tutto il match, ma nel calcio purtroppo un uomo non basta se gli altri 9 (escludendo il portiere) si concedono una vacanza

Agostinone 5 – Pesante ed evidente involuzione rispetto alle precedenti apparizioni. Va nascondendosi per tutto il match, rendendo ingiustificabile la sua presenza per tutti i 90’. E’ in gare come queste che i giocatori talentuosi (o presunti tali) dovrebbero emergere…

Picascia 4,5 – Poco coinvolto, visto che il Foggia quando spinge, lo fa esclusivamente sulla corsia opposta. Ma quando si propone, la fascia sinistra è teatro di scene inguardabili. Controlli sbagliati, errori in appoggio, e cross pressoché inguardabili

Palazzo 5 – Con l’assenza di Giglio, diventa di fatto il giocatore in campo con più gol segnati. L’istinto del goleador però dov’è? Sciupa due colossali occasioni, mettendoci dentro anche un’ammonizione per simulazione. La differenza rispetto a Giglio la fa soltanto la presenza fisica, perché con la testa sembra essere rimasto a casa anche lui

Famiano 4 – Padalino spiegherà a fine partita, che non sta attraversando un buon momento sportivo e personale. Ma allora perché inserire un giocatore impresentabile se si conoscono le sue difficoltà? La sua presenza impalpabile finisce con l’aumentare non solo i rimpianti per l’assenza di Giglio, ma anche per la cessione di La Porta

Leonetti 5,5 – Fare peggio di Famiano sarebbe stato difficile come far sbagliare la tabellina del 2 ad Einstein. Però a parte corsa e qualche sponda, non è che faccia chissà cosa

Cassandro 5,5 - Al posto di Picascia. Si piazza dietro, tentando anche qualche sortita offensiva. Senza successo

D’Ambrosio 6 – Un quarto d’ora e poco più per provare a cercare l’invenzione giusta. L’impegno e qualche accenno di giocata logica ci sono. Ma il tempo è poco, e l’assistenza dei compagni latita

Padalino 5 – Fa bene a ricacciare il concetto di playoff troppo inflazionato ad ogni vittoria del Foggia. Anche i più ottimisti dovrebbero mettersi in testa che gli spareggi non sono un obiettivo percorribile, semmai serve raggiungere quanto prima la quota che scongiuri lo spettro dei playout. Quanto alla partita, il paradosso della sua squadra sta nell’aver trovato continuità nel suo essere discontinua. Mica male.
Ma spettacoli come quelli offerti oggi allo Zac sono davvero imbarazzanti. Non ci si deve meravigliare se il pubblico si guarda bene dal presentarsi allo stadio 

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