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ACD Foggia, Pelusi: “Stadio a porte chiuse è presagio di una città che muore”

Il presidente dell'ACD Foggia Calcio punta il dito contro coloro che in questi anni hanno fatto poco o nulla per risolvere la situazione. "Il problema non è che non si giochi allo Zaccheria, ma che si giochi in altri stadi"

Mentre si fa sempre più concreta l’ipotesi che la partita contro il Fortis Trani si disputerà sul neutro di Melfi, il presidente dell’ACD Foggia Calcio, Davide Pelusi, scrive ai tifosi per chiarire alcuni punti della vicenda Zaccheria, invitandoli a non mollare e a vigilare affinché cose come queste non accadano più.

DAVIDE PELUSI: “Venerdì 14 Settembre ho avuto un lungo incontro con il Prefetto, la Dottoressa Luisa Latella. Ho potuto constatare da parte della Prefettura la disponibilità a dialogare e a trovare la soluzione alla problema stadio. Mi ha detto di aver già lavorato a lungo ad un problema analogo, quando da Vicario a Reggio Calabria ha affrontato e risolto il problema dello stadio Granillo lavorando a stretto contatto con la Reggina Calcio e la Lega.

E´ sua intenzione portare a soluzione anche la vicenda Zaccheria, anche secondo la formula della progressività, ossia dando l´agibilità per la Tribuna Ovest e le curve prima e poi per tutto il resto dello stadio.

Da parte sua ho trovato fermezza, perché le regole devono essere rispettate, ma allo stesso tempo ragionevolezza. E´ pronta ad intervenire personalmente in commissione se questo dovesse servire alla causa.

2) Questa fermezza del nostro Prefetto, indotta anche dall´Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive che ritiene la nostra tifoseria particolarmente rischiosa, ha sparigliato le carte e fatto saltare un sistema di lassismo, che sarà pure particolarmente accentuato a Foggia, ma è diffuso in tutta Italia. Infatti l´anomalia non è che a Foggia non si giochi, ma l´anomalia è che si possa giocare negli altri stadi.

3) Ho parlato di lassismo. Ed è proprio questo il punto. Qualcuno, o forse più di qualcuno, pensava che si potesse andare a vanti a vita facendo e non facendo; realizzando documentazioni incomplete, raffazzonate, scaricate da internet. Qui è un intero “modus operandi” che viene messo sotto scacco; la mentalità dell´ approssimazione; la mentalità del facciamo finta di fare le cose tanto nessuno se ne accorge e poi tanto alla fine ci sono sempre le deroghe che nasconderanno tutto e faranno si che si potrà giocare come sempre. E intanto mi porto a casa lo stipendio pagato con le tasse dei cittadini.

4) Adesso mi tornano in mente le parole di un addetto alla pubblica sicurezza: presidente, non si preoccupi succede all´inizio di ogni campionato, ma alla fine si gioca sempre. Solo una volta non si è giocato in 30 anni un Foggia-Juve giocata a Bari.

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5) Eravamo tutti mentalmente adagiati e rilassati, finché qualcuno ha dato la sveglia. Le cose vanno fatte secondo le regole, realmente e definitivamente.

6) Forse non è questo il momento della resa dei conti e di individuare i colpevoli. Ce ne sono alcuni che hanno grosse, grossisime responsabilità, dirette ed indirette e dovranno rispondere della loro irresponsabilità. Ma sia chiaro a tutti, ma proprio a tutti che ognuno di noi ha una seppur piccola colpa per non aver combattuto il lassismo, l´inettitudine, anzi per averli in qualche modo assecondati e alimentati con la propria indifferenza.

7) Signor sindaco, chiedo a Lei, perché ne ha il potere e credo le capacità, di recuperare il tempo perso. Incarichi immediatamente le migliori risorse del comune o se non ce ne dovessero essere a sufficienza, le prenda all´esterno, e colmi in pochi giorni tutte le mancanze che avrebbero dovuto essere già risolte da tempo. Agisca con la stessa determinazione e fermezza del Prefetto e faccia in modo che a partire da questa volta le cose accadano e i problemi vengano risolti definitivamente. Segua in prima persona i lavori.

8) Foggiani tutti, mi rivolgo anche a noi, perché è invece nostro compito vigilare e far si che non accada più che nella nostra città le strutture pubbliche chiudano e non riaprano, ma nel frattempo assorbano soldi pubblici.

Tutti dobbiamo pretendere risultati concreti immediati. Una città intera non può più aspettare e continuare ad essere sbeffeggiata. Perché uno STADIO A PORTE CHIUSE è presagio di una città che muore. PS. e che a nessuno venga in mente che noi molleremo. Non molleremo mai”.

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