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Foggia, sarebbe meglio prevenire

Anche la provincia foggiana è rimasta in apnea per le intense piogge, numerosi gli allagamenti, i disagi e le interruzioni di viabilità. Eppure si potrebbe investire in prevenzione del dissesto idrogeologico

Continuano i problemi sul Subappennino Dauno, dove le piogge incessanti hanno incrementato i livelli del Cervaro, del Carapelle, dell’Ofanto e degli affluenti. La protezione civile ha reso noto che il fiume Cervaro ha nuovamente esondato in località Incoronata provocando allagamenti nei borghi Cervaro, Mezzanone e Tavernole, con conseguenti disagi alla viabilità sulla SS16 all’altezza di Cerignola e sulle strade provinciali limitrofe.
Il Centro Funzionale Decentrato e la Sala Operativa della Protezione Civile pugliese hanno concentrato sul monitoraggio dei livelli di fiumi e torrenti e sulle criticità registrate sul territorio. E la notte scorsa i vigili del fuoco del Comando provinciale di Foggia hanno compiuto una trentina di soccorsi a persone che vivono nelle campagne a ridosso del Cervaro.

Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale  nell'ambito dei rischi geologici che caratterizzano il nostro Paese, uno di quelli che comporta un maggior impatto socio-economico è il rischio geologico-idraulico; ossia quel rischio derivante dal verificarsi di eventi meteorici estremi che inducono a tipologie di dissesto tra loro strettamente interconnesse, quali frane ed esondazioni.

Basti pensare -  come si legge sul sito dell’Ispra – per avere un’idea più chiara delle dimensioni del fenomeno ad alcuni degli eventi che hanno interessato l'area italiana: più di 5.400 alluvioni e 11.000 frane negli ultimi 80 anni, più di 70.000 persone coinvolte e oltre 30.000 miliardi di danni negli ultimi 20 anni.

Un rapporto di Legambiente sul dissesto idrogeologico sottolinea che nell’82% del territorio italiano sono presenti aree a rischio. Dunque, in un Paese dal territorio delicato come il nostro,  e sempre più esposto a eventi meteorologici eccezionali, le politiche di prevenzione non si possono eludere. Si parla di vite umane e non dovrebbero esistere remore, di qualunque tipo. Ma, se pur per un secondo, ci si voglia discostare dal tema etico e farne una mera questione economica, anche qui non c’è bilancio che regga la mancata prevenzione, infatti agire in emergenza è molto più dispendioso degli interventi necessari alla prevenzione.

Non si tratta di voler polemizzare a ogni costo, ma di non negare l’evidenza. Il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi a Earth Day Italia ha dichiarato che abbiamo costruito per decenni là dove non dovevamo, probabilmente perché il nostro sistema di regole in materia di governo del territorio è molto vecchio. E ha aggiunto “oggi assistiamo all’allagamento di grandi città in seguito a un evento piovoso un po’ più intenso, perché è chiaro che l’intero sistema fognario di smaltimento delle acque non è testato per queste quantità di precipitazioni piovose".
Graziano denuncia deciso anche la mancanza di risorse e l’assenza di un adeguato flusso informativo che crei consapevolezza nei cittadini, perché sono proprio loro a dover vivere il territorio e a doverlo utilizzare in modo sostenibile.

E allora non si può che essere contenti della recente approvazione di emendamento ottenuta dal senatore foggiano di Forza Italia Lucio Tarquinio in  Commissione Bilancio al Senato. Tarquinio ha ottenuto il divieto di utilizzare le risorse finanziarie non spese entro il 31 marzo del 2014 per altre regioni, vincolandone invece la riprogrammazione alle zone originariamente destinate; così i soldi potranno restare in Puglia.

L’auspicio è che si agisca su un doppio binario: quello dell’azione normativa idonea a prevenire, invece che curare, e quello che procede verso una maggiore consapevolezza dell’opinione pubblica.

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