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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Le 6 donne dello 'Sportello Linguistico' di Celle che difendono e valorizzano il patrimonio francoprovenzale

Le sei donne che fanno parte della squadra sono Virginia Carosielli, Mariangela Genovese, Antonietta Altieri, Stefania Acquaviva, Angela D’Aloia e Nausica Carosielli

"Lo Sportello Linguistico è ormai una realtà ben consolidata, sono orgogliosa che questa attività sia portata avanti da sei donne che non si risparmiano e lavorano con passione e determinazione”. Questo il commento del sindaco di Celle di San Vito, il comune più piccolo della Puglia, sull’operato dello Sportello Linguistico che si è adoperato per organizzare eventi, stilare progetti e supportare in maniera encomiabile l’amministrazione comunale in un settore importante.

Lo Sportello nasce con la legge n. 482 riguardante le 'Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche', una legge che ha il pregio di aver dato attuazione all’articolo 6 della Costituzione sulla tutela delle minoranze linguistiche. E Celle di San Vito, unitamente al vicino comune di Faeto, è l’unica isola linguistica francoprovenzale presente nel Sud Italia, riconosciuta e tutelata quale “preziosa minoranza etnico-storico-linguistica”.

Non solo, il francoprovenzale è stato identificato dall’Unesco come lingua a rischio di estinzione e, pertanto, inserita nell’Atlante Atlas come patrimonio culturale immateriale da tutelare. “Lo sportello linguistico ha portato avanti un importante lavoro di recupero e di sviluppo del patrimonio linguistico francoprovenzale continueremo a valorizzare e divulgare la lingua e la cultura francoprovenzale fornendo assistenza e consulenza anche alle scuole e alle associazioni culturali” ha aggiunto il primo cittadino Palma Maria Giannini.

Le sei donne che fanno parte della squadra sono Virginia Carosielli, Mariangela Genovese, Antonietta Altieri, Stefania Acquaviva, Angela D’Aloia e Nausica Carosielli. L’anno scorso è stato presentato il volume 'La lingua francoprovenzale di Celle di San Vito – il dizionario', un testo che vuole rappresentare uno scudo alle “pressioni” della lingua italiana e che ha come scopo la conservazione della struttura della lingua francoprovenzale. Il dizionario sarà uno scrigno di storia negli anni futuri, la lettura di ogni etimo con i relativi significati incoraggerà alla conservazione della identità territoriale.

Nel 2018, invece, lo Sportello è stato protagonista dell’apertura del 'Museo della civiltà contadina francoprovenzale' intitolato al compianto Vincenzo Rubino, fondatore del museo etnografico di Faeto e Celle di San Vito. La famiglia di Rubino ha messo a disposizione della comunità antichi mezzi rudimentali, vecchi attrezzi della vita contadina e oggetti delle abitazioni del passato. Il Museo è suddiviso in tre sezioni: un’area ricostruisce fedelmente l’ambiente domestico, una seconda area è dedicata ai mestieri del passato presenti nelle botteghe mentre un’ultima area espone gli antichi strumenti della vita contadina.

Infine, pochi mesi fa, lo Sportello Linguistico, in collaborazione con l’associazione 'Attivamente Insieme', ha promosso un corso di autodifesa dedicato alle donne in un momento storico dove si riscontrano casi giornalieri di femminicidi e di maltrattamenti e violenze contro le donne. “Una comunità non può e non deve perdere la propria identità che è alla base della sua cultura e delle sue tradizioni, l’identità francoprovenzale è ben radicata presso la nostra comunità e bisogna coinvolgere soprattutto i giovani affinché continuino a tramandare questa eredità che i nostri antenati hanno conservato" ha concluso il sindaco.

Le altre minoranze linguistiche che l’articolo 6 della Costituzione tutela sono quelle albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate, friulane, ladino, l’occitano ed il sardo.

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