Incredibile ma vero: spuntano orchidee anche nelle aiuole del Tribunale di Foggia
Camminando lungo Viale I Maggio stamattina noto da lontano le inconfondibili silhouette di piantine, alla mia vista assai familiari… incuriosito entro dall’ingresso pedonale e mi dirigo verso di loro per verificare quanto avvistato da lontano e, con mia grande meraviglia, constato la presenza di varie colonie di orchidee!
Le orchidee individuate nelle varie aiuole del tribunale sono appartenenti a due specie diverse: la prima è la Ofride della passione (di Cristo) Ophrys passionis subsp. garganica E. Nelson ex H. Baumann & R. Lorenz 2005. dal lat. "della Passione", riferita al periodo pasquale, di solito quello “centrale” della fioritura. Essa è detta anche Oprys garganica poichè la descrisse nel 1962 E. Nelson sul Gargano come O. sphecodes subsp. garganica). Per inciso, è stessa specie individuata e confermata da Matteo Caldarella nei pressi della rotonda dell’aereo di Via Telesforo e/o P.zza della Legalità, cambia il nome ma non la “sostanza”.
La seconda specie è la Ophrys incubacea Bianca 1842 o Ofride scura, a quanto parrebbe, una nuova specie da aggiungere all’erbario “virtuale” delle Orchidaceae presenti in urbe. Le aiuole godono anche di buona diversità floristica infatti le Orchidee condividono spazio e nutrimento con specie tipiche dei prati come l’ornitogalo (O. umbellatum), il Tarassaco o dente di leone (T. officinale), la cicoria selvatica (C. intybus), la Malva (M. sylvestris), l’avena selvatica (A. fatua), la salvia dei prati (S. pratensis) ecc ecc.
Le colonie delle due specie di orchidee individuate sono tante e sparse nelle molteplici aiuole del Tribunale, si contano centinaia di individui, il che fa ben sperare ed indica che le orchidee a Foggia ci sono da almeno una decina di anni o, verosimilmente, non sono mai scomparse del tutto dalla città. A dirla tutta, sono molte le specie di orchidee che riescono a vivere in ambienti antropici o fortemente antropizzati come giardini pubblici, rotatorie “verdi”, bordi stradali, siti archeologici, lungo la ferrovia ecc. soprattutto di alcuni generi come Ophrys e Serapias (vedasi la Serapias vomeracea individuata dal Prof. Marco di Giovanni, fiorita nel giardino della scuola Einaudi - Grieco), questo si spiega accennando alla specifica biologia di queste piante dette Eliofile: parola composta dal nome greco Ἥλιος (Hélios), sole, e da φιλεῖν (filèin), amare e quindi “amante del sole”; piante, alberi o arbusti, che si avvantaggiano di un'esposizione diretta alla luce solare e necessitano perciò di un'illuminazione intensa, soffrendo, al contrario, l'ombreggiamento.
Pertanto, paradossalmente accade che in questi ambienti vi è poca competizione da parte di erba alta (spesso falciata) o poco ombreggiamento per mancanza di alberi (e Foggia a quanto pare, ne ha sempre di meno!) a tutto vantaggio di queste specie tanto affascinanti quanto belle. Non mi meraviglierei di trovare altre specie che fioriscono nei mesi seguenti ed in altri loghi come l’aeroporto Gino Lisa o la Villa Comunale, la primavera è ancora lunga.
L’invito ai lettori è quello di fotografare i fiori e le orchidee e MAI di raccoglierli, una foto dura tutta la vita il fiore, a casa, al massimo 1 settimana poi muore.. senza riprodursi. Bibliografia: Orchidee d’Italia II Ed. - G.I.R.O.S. - Il Castello Ed. 2016 Ophrys d’Italia - R. Romolini, R. Souche - Editions sococor 2012 Dott. Giuseppe Santoro www.orchideedibovino.it - Fb: Daunia Trek & MTB