Ragazza aggredita davanti alle poste centrali, ma in tanti hanno girato la testa dall'altra parte: "Ero terrorizzata"
Salve FoggiaToday. Vi voglio raccontare l'increscioso episodio che, mio malgrado, mi ha visto protagonista. Per fortuna ne posso parlare, ma ciò non cancella la paura, l'angoscia e l'indignazione che ho provato e ancora provo.
È accaduto ieri. Una giornata come le altre, bella e incasinata allo stesso tempo. Mi sono recata presso l'ufficio postale di viale XXIV maggio insieme a una mia amica. Com'è ormai consuetudine da quando ci sono le restrizioni per il Covid, gli ingressi contingentati avevano generato la solita lunga fila di persone in attesa all'ingresso. Una coda più o meno simile si era creata al bancomat, dove mi ero messa in fila per prelevare. Nell'attesa, mi sono allontanata un attimo per fumare una sigaretta. Ed è in quel momento che una giornata normale come tante altre si è trasformata in un incubo. Mentre ero intenta a fumare, mi si è avvicinata un uomo, senza mascherina e dall'aspetto tutt'altro che lucido. Mi ha chiesto se avessi una sigaretta, al mio diniego ha cominciato ad agitarsi, ad aggredirmi verbalmente. La cosa più inquietante, però, è stata quando ha cominciato a sputare a terra.
Sono rimasta pietrificata, impotente dinanzi al comportamento di una persona con evidenti problemi. Terrorizzata, ho cercato di mantenere la calma e di provare a rispondergli senza che gli animi si agitassero ulteriormente, ma l'uomo continuava a ingiuriarmi e a sputare.
Ed è in quel momento che la paura è diventata indignazione. Tra le tante persone presenti, nessuna è intervenuta, anche solo facendo una telefonata alle forze dell'ordine. Anche gli operatori dell'ufficio postale, usciti per capire che cosa stesse succedendo, sono rimasti a guardare senza far nulla.
Alla fine è dovuto intervenire un signore, che ringrazio di cuore, che mi ha difesa e messa al sicuro prima frapponendosi tra me e l'uomo, poi riuscendo ad allontanarlo. L'episodio mi ha portato a una riflessione: come possiamo mai crescere come città, se noi cittadini in primis non ci rispettiamo reciprocamente, non ci veniamo incontro, non offriamo un piccolo aiuto quando una persona è in difficoltà? Con che coraggio ci lamentiamo della nostra città in fondo a tutte le classifiche? La nostra condizione attuale è determinata anche da questo menefreghismo, da questa tendenza a girarci dall'altra parte, di fronte a una situazione come quella accaduta a me.