Io paraplegico costretto a subire questo
Carissimi lettori, queste poche righe per raccontarvi della stupidità umana e dell’assenza di sensibilità nei confronti dei disabili. Sono un paraplegico che per fortuna riesce ancora a guidare, e quindi, anche se con non poche difficoltà, ogni mattina raggiunge il posto di lavoro, parcheggiando sullo stallo a lui riservato dinanzi l’ingresso dell’ufficio.
Sono già un paio di settimane che per dei lavori di manutenzione stradale, con tanto di escavatore e cantiere aperto in piena regola, purtroppo, e per via anche del blocco stradale da quest’ultimo causato, il mio parcheggio è inutilizzabile, con tutti i disservizi che si possono immaginare
Ma senza farmi sopraffare dallo sconforto, su suggerimento degli agenti di Polizia Municipale che proprio di li stavano passando, per altro sempre attenti e disponibili nei nostri confronti, accetto di parcheggiare la mia auto su Via Guglielmo Oberdan, stando attento a non dar noia a nessun esercizio commerciale di quella zona, ovviamente con il contrassegno azzurro ben in vista sul cruscotto.
Fin qui, tutto bene, tranne che per un paio di centinaia di metri da percorrere in sedia a rotelle su di un manto stradale che dire sconnesso è poco. Ma la sorpresa mi viene presentata al mio ritorno nel primo pomeriggio quando raggiungo nuovamente l’auto per tornare a casa… Ebbene si, sotto il tergicristallo, quasi ogni pomeriggio trovo dei messaggi, nei quali un simpatico (si fa per dire), scrittore o scrittrice, si diletta nel farmi notare, che nonostante fossi disabile, avrei dovuto imparare a leggere la segnaletica perché in quel sito è vietata la sosta, o che sto collezionando multe che mi arriveranno comodamente a casa.
Mi fa piacere spiegare allo scrittore o scrittrice, sicuramente in erba, (perché uno dei suoi scritti era anche sgrammaticato), che con il contrassegno invalidi, i disabili possono sostare con le vetture negli appositi spazi contrassegnati da segnaletica orizzontale gialla e verticale (Divieto di Sosta / Sosta consentita alle persone invalide); transitare e sostare nelle aree pedonali, nelle zone a traffico limitato e transitare sulle corsie preferenziali; sostare nonostante il divieto di sosta indicato con apposito segnale verticale o orizzontale, purché ciò non costituisca grave pericolo o intralcio per la circolazione; sostare in deroga al disco orario e al pagamento della sosta; transitare all’interno dei centri abitati, anche quando sono in vigore eventuali ordinanze di limitazione del traffico.
Detto questo, non mi resta che riflettere sul fatto che chiamando “diversamente abili” i portatori di handicap, molti, (ma non tutti per fortuna), ritengono di aver fatto già abbastanza. Non c’è invece un giorno che la cronaca non registri fatti dominati da insensibilità, fastidio, insofferenza e prevaricazione nei confronti dei disabili, e questo mio, è l’esempio più immediato.
Vi lascio con una frase tratta da “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry: ”L’essenziale è invisibile agli occhi”, ripeté il piccolo principe, per ricordarselo (Vittorio Mancini)