Laccio illegale utilizzato per catturare cinghiali, ma nella morsa dei bracconieri ci finisce un cane: liberato
Il cane, un pastore del Caucaso visibilmente di proprietà, appena liberato, è tornato a casa. Saranno intensificati i controlli su tutto il territorio per identificare e punire i comportamenti illegali nei confronti degli animali
Ieri a Carpino, in zona Macchito, un cittadino ha rinvenuto un cane pastore di grossa taglia con zampa impigliata in un laccio illegale posizionato da bracconieri per catturare cinghiali.
L'uomo che lo ha ritrovato, ha subito contattato Francesco Cannarozzi, volontario della locale associazione animalista 'Amici Randagi'. E' stato liberato dal veterinario dott. Rocco Di Mauro e dalle forze dell'ordine.
Sul posto con azione congiunta, è intervenuta, attivata dal referente comunale dott. Nicola Lamacchia, anche la task force locale del progetto 'Zero Cani in Canile, coordinato dal Parco Nazionale del Gargano a cui il comune di Carpino ha aderito.
Carabinieri forestali del Parco, carabinieri di Carpino e polizia locale, hanno cosi provveduto alla rimozione del laccio e alla denuncia dell'accaduto.
Il cane, un pastore del Caucaso visibilmente di proprietà, appena liberato, è tornato a casa. Saranno intensificati i controlli su tutto il territorio per identificare e punire i comportamenti illegali nei confronti degli animali.