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A Sant'Agata di Puglia cresce l'accoglienza turistica con le case vacanza 'Arco Pronti'

Il Comune Bandiera arancione e città slow, aumenta la sua capacità di ospitare i turisti grazie ad Arco Pronti case vacanze situate nell’omonima via, al numero 14, in pieno centro storico, che saranno inaugurate sabato 25 giugno alle ore 19

Sant’Agata di Puglia, paese del Foggiano a 800 metri sul mare, si è guadagnato l’appellativo di Loggia delle Puglie grazie alla sua posizione geografica sui monti della Daunia, con ampia vista panoramica sul Tavoliere con il Golfo di Manfredonia, il Vulture con i laghi di Monticchio, le alture del melfese in Basilicata e gli altipiani di Lacedonia e Trevico in Irpinia. Molti lo hanno conosciuto per la prima volta grazie al film Belli ciao, apprezzandone la struttura medievale, l’impianto urbanistico spiraliforme a partire dal Castello verso valle, con un intreccio di vicoli, scalinate, trasonne, archi, torrette, campanili, case con caratteristici portali.

Sant’Agata di Puglia, Bandiera arancione - marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano - e città slow, aumenta la sua capacità di ospitare i turisti grazie ad Arco Pronti case vacanze situate nell’omonima via, al numero 14, in pieno centro storico, che saranno inaugurate sabato 25 giugno alle ore 19. Grotte scavate nella montagna centinaia di anni fa e un alloggio per soldati del XII secolo sono state trasformate in 4 case vacanze, pronte ad ospitare 19 turisti, con tutti i confort moderni che non ne hanno intaccato il fascino, e un servizio di e-bike per agevolare passeggiate ed escursioni.

Così tornano a vivere le case della famiglia Mavilia, chiuse da anni. L’idea e la realizzazione è stata di Renato Mavilia che, come molti altri giovani del Sud, ha lasciato Sant’Agata molti anni fa per realizzare la sua impresa edile a Parigi. Ma il cuore e la testa sono rimaste lì, e insieme a una parte della sua famiglia ha deciso di mettere a disposizione dei turisti che hanno voglia di scoprire centri e paesi fuori dagli itinerari turistici tradizionali e più conosciuti. Centri oggi in parte dimenticati, che hanno conosciuto, come è accaduto a Sant’Agata, l’arrivo di Romani, Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi che hanno lasciato la loro impronta al paese.

“Un’impronta che con lo sviluppo del turismo – auspica Renato Mavilia – non si fermi al passato ma spinga i borghi rurali a guardare al futuro”.

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