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Sabato, 20 Aprile 2024
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Tartaruga 'Caretta Caretta' in difficoltà, cittadino lancia l'allarme alla guardia costiera: il salvataggio nelle acque delle Tremiti

La “Caretta Caretta” è stata prontamente trasferita a Termoli, dove è stata affidata alle cure degli operatori del Centro Studi Cetacei Onlus di Pescara, Ente che opera nell’Adriatico al fine di tutelare e valorizzare le risorse e gli ambienti marini

Prosegue l’impegno della Capitaneria di porto-Guardia Costiera nella salvaguardia dell'ambiente marino e della fauna che lo stesso ospita e, in particolare, di animali appartenenti a specie protette come le tartarughe marine che, soprattutto a causa di interazioni con attività poste in essere dall'uomo, rischiano di subire una drastica diminuzione nei nostri mari. 

Nella mattinata di venerdì scorso, la sensibilità dimostrata da un privato cittadino ha consentito di trarre in salvo una tartaruga marina comune, della specie “Caretta Caretta”, in apparente stato di difficoltà all’interno dell’Area Marina Protetta delle Isole Tremiti, e più precisamente tra l’isola di San Nicola e l’isolotto del Cretaccio.

Immediato l’intervento dei militari al fine di recuperare la tartaruga e verificarne le condizioni di salute. L’animale presentava sintomi di malessere, manifestando difficoltà di immersione.

La “Caretta Caretta” è stata prontamente trasferita a Termoli, dove è stata affidata alle cure degli operatori del Centro Studi Cetacei Onlus di Pescara, Ente che opera nell’Adriatico al fine di tutelare e valorizzare le risorse e gli ambienti marini. 

La Capitaneria di porto di Termoli invita a segnalare sempre il rinvenimento di esemplari di specie marine protette in difficoltà, al fine di permetterne il recupero e la reintroduzione nel loro habitat naturale. Comunicazione che oggi può avvenire in maniera semplice e rapida: scaricando, infatti, l’app gratuita #PlasticFreeGC - attraverso la funzione “avvistamenti”, il cittadino ha l'opportunità di segnalare, con il proprio smarthphone, la presenza di particolari specie marine, accedendo all'app che ne rileva automaticamente la posizione, geolocalizza le immagini che vengono condivise in diretta. Tutte le informazioni derivanti dalle segnalazioni confluiscono presso il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto per essere sottoposte ad una verifica di carattere scientifico curata dall'Istituto Tethys Onlus per l'identificazione della specie di appartenenza.

L’attività rientra nell’omonimo progetto #PlasticFreeGC, di comunicazione ed educazione ambientale sul contrasto alla dispersione delle microplastiche in mare, iniziativa promossa dal Comando generale della Guardia Costiera nel 2019 su diretto mandato dell'allora Ministero dell'Ambiente.

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