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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il riscatto dei più fragili in Capitanata passa dai progetti della 'Pietra di Scarto' e dalla Caritas Diocesana

Ad entrambe è stato riconosciuto il grande valore del lavoro svolto verso i più fragili, attraverso azioni che mettono in luce la possibilità per le persone di autodeterminarsi, tornando ad essere protagonisti delle proprie esistenze

Domenica 12 marzo, all’interno del Santuario della Madonna di Pompei, ha avuto luogo la 13^ edizione del Premio 'Chiara Lubich-Manfredonia città per la fratellanza universale”, organizzato dall’associazione 'Mondo Nuovo', il cui obiettivo è quello di diffondere il valore della fraternità nel ricordo di Chiara Lubich, serva di Dio, figura esemplare che ha sempre incarnato e diffuso il valore della fraternità tra tutti gli uomini.

Nelle scorse edizioni il premio è stato consegnato a varie personalità e associazioni campo della solidarietà. Tra i premiati di questa edizione ci sono la Caritas Diocesana e la Cooperativa Sociale 'Pietra di Scarto'. Ad entrambe è stato riconosciuto il grande valore del lavoro svolto verso i più fragili, attraverso azioni che mettono in luce la possibilità per le persone di autodeterminarsi, tornando ad essere protagonisti delle proprie esistenze.

Una delle iniziative evidenziate è stato il progetto 'Salsa Bachita', realizzato in sinergia presso il centro Tre Titoli a Cerignola con il coinvolgimento di 'Casa Bakhita', centro pastorale della Caritas, ha visto la produzione di pomodoro ciliegino presso i terreni adiacenti la struttura, coinvolgendo nell'attività agricola persone residenti nel ghetto e assunte dalla Cooperativa.

La materia prima è stata successivamente trasformata presso il Laboratorio di Legalità 'Francesco Marcone', bene confiscato dalla Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto” in cui si realizzano inserimenti lavorativi per persone in situazione di fragilità. A ritirare il premio sono stati il direttore della Caritas, Don Pasquale Cotugno, e il presidente di 'Pietra di Scarto0, Pietro Fragasso. “Abbiamo da sempre una grande attenzione ad avviare azioni sinergiche con il terzo settore della nostra Diocesi", ha detto Don Pasquale Cotugno. 'Salsa Bakhita' è un progetto che ha avuto la presunzione di avviare azioni di lavoro caratterizzato da sfruttamento e sofferenza. Bakhita vuol dire “Fortunata”:ecco questa passata di pomodoro rappresenta un segno di riscatto sociale sul nostro territorio”.

“Siamo qui a rappresentare quella che da 27 anni è l’eresia de d’angolo, provando ad andare oltre l’elemento religioso e facendone un manifesto di impegno civile" dice Pietro Fragasso. “Proviamo a vivere quotidianamente un modello di antimafia radicale che non delega ma decide di fare la propria parte e lo fa – nel nostro caso - trasformando quello che era un bene mafioso in un luogo di riscatto di uomini e donne che condividono la sorte provando a realizzare quella che è l’ambizione di ciascuno di noi: una giustizia sociale che sia viatico al raggiungimento della propria felicità".

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