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La 'Casa del migrante chieutino' apre le sue porte: "Riprendono vita strutture non utilizzate da tempo"

Il progetto è stato ideato a favore delle associazioni del Terzo settore e di conseguenza ai cittadini delle comunità interessate

Taglio del nastro lo scorso 2 giugno a Chieuti per l’inaugurazione della 'Casa del Migrante Chieutino', centro culturale e di aggregazione sociale risultato di un progetto della Regione Puglia denominato 'Luoghi Comuni', ideato a favore delle associazioni del terzo settore e dei cittadini delle comunità interessate.

"Grazie a questa iniziativa", dice il sindaco Diego Iacono, "hanno ripreso vita alcune strutture non utilizzate da tempo, e le associazioni presenti sul territorio hanno avuto la possibilità di vedere concretizzarsi dei progetti che molto probabilmente, non avrebbero mai avuto la possibilità di realizzare”.

Il Comune di Chieuti ha candidato due spazi: il Museo Arbereshe e il campetto polifunzionale. Finalmente prende vita uno dei due progetti a cura dell’associazione Arteria, vincitrice del bando, con il progetto che ha come scopo la ricostituzione storica dell’identità chieutina, attraverso la raccolta delle informazioni, tramite la memoria e i ricordi delle persone più anziane della stessa comunità.

Questo progetto è socialmente molto importante, perché tende a valorizzare la persona, mettendola in risalto e darle importanza. I protagonisti di questo progetto sono proprio queste persone, che grazie ai loro racconti, doneranno informazioni storiche arricchendo giorno dopo giorno i dati che serviranno alla ricostruzione storica del popolo chieutino. Dice ancora il Sindaco Diego Iacono: “In Comune ci sono gli atti e i registri che tutti conosciamo, ma ci sono altre situazioni, che solo gli anziani conoscono e che non sono documentate, ma vivono nei ricordi e nella memoria di queste persone e che nessuno conosce. Questo progetto è importante, sia a livello antropologico, che come coesione sociale. I padroni di casa saranno tutti i chieutini e i nostri anziani, i quali potranno utilizzare il centro come luogo d’aggregazione, per quattro chiacchiere o una partita a carte e daranno informazioni storiche a coloro che lo vorranno”.

Marina De Fabiis, referente dell’associazione Arteria dice: “Questo centro dedicato alla Terza Età, aperto a tutti, non vuole essere un parcheggio di persone, ma un centro vivo e produttivo. La “Casa del Migrante Chieutino” è solo una parte di un progetto più ampio, denominato “Centro della Migrazione Chieutina” realizzato grazie alla collaborazione con il Comune di Chieuti e finanziata nell’ambito dell’iniziativa della Regione Puglia, denominata “Luoghi Comuni”, promossa dalle Politiche Giovanili e dall’ARTI”.

“Il progetto, continua Marina De Fabiis, mira al recupero della memoria, degli aneddoti e delle storie riguardanti le partenze e gli arrivi sul territorio. Chieuti nasce da un fenomeno migratorio, quello del XV secolo, della comunità albanese, giunta qui in seguito a Giorgio Castriota Skanderbeg. Chieuti è ufficialmente da quest’anno “La Porta della Puglia”, e in questo progetto si racconterà di chi da questa porta ha fatto il suo ingresso o la sua uscita”. Si ringrazia il Sindaco Diego Iacono e tutta l’Amministrazione per aver permesso, candidando questa struttura, la realizzazione del progetto, la Regione Puglia, in modo particolare il vice presidente Raffaele Piemontese. Un ringraziamento speciale va a al nostro carissimo Piergiorgio Saracino che già da due anni fa insieme a noi ha condiviso questa idea. Infine si ringraziano tutti i chieutini che da ora renderanno viva la “Casa del Migrante Chieutino” e a quelli che sono andati via da Chieuti, ma che hanno lasciato qui il cuore”.

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