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I falò di San Giuseppe, la tradizione 'foggiana' tra fuoco e degustazioni

La tradizione del falò di San Giuseppe a Mattinata, Castelluccio Valmaggiore, Casalvecchio, Monteleone di Puglia, Serracapriola e Troia

Il 19 marzo, in tutta Italia, si celebra la festività cristiana di San Giuseppe considerata la Festa del Papà, che vede il suo omaggio alla figura paterna, alcune ricorrenze religiose ricordano tradizioni pagane tramandate dall’Impero Romano. Questo giorno precede di due giorni l’arrivo ufficiale della primavera con l’Equinozio di Primavera, passaggio che in molti comuni viene celebrato con eventi e manifestazioni di ogni tipo avente come protagonista il fuoco.

Il motivo della scelta del fuoco simboleggia la purificazione che da sempre accompagna questo elemento. Così il 19 marzo, con l’intento di allontanare la negatività, caratteristica della stagione fredda, hanno luogo i vari falò di San Giuseppe.

Spesso l’inverno è personificato da un vecchio fantoccio che viene bruciato su un enorme fuoco controllato. Con questo gesto si saluta l’inverno con le sue giornate gelide, per dare il benvenuto alla ridente primavera auspicando prosperità. Questo rito è fortemente presente in Puglia.

A Troia San Giuseppe si festeggia con il fuoco

A Troia, la notte di San Giuseppe sarà illuminata dalla luce del fuoco. Dopo tre anni di assenza, infatti, ritorna la festa popolare della Primavera. Il Falò di San Giuseppe è un momento magico che ogni anno, da secoli, unisce la comunità troiana nella devozione al santo e nella tradizione. Intorno al grande falò ci saranno musica, vino e degustazione del 'piatto di San Giuseppe', tipico della tradizionale, la festa è dedicata al santo artigiano e protettore della famiglia.

Il Comune di Troia e le associazioni, Tur 27, Pro Loco, Comunità San Francesco e Museo della Civiltà Contadina Vivente, hanno organizzato la festa che ha conservato l’aspetto sacro. Domenica 19 marzo, a partire dalle 19, don Paolo Paolella darà avvio alla festa dopo la benedizione del fuoco.

Un rito di propiziazione antichissimo, legato al culto della terra, alla sua rigenerazione. Questo è, infatti, il tempo della nuova luce, dell’equinozio di Primavera, del risveglio della natura. Un’occasione per trascorrere una serata all’insegna della convivialità, della serenità, illuminata dalla calda luce del fuoco.

Gran Falò a Mattinata

Il tradizionale appuntamento con la Festa di San Giuseppe coinvolgerà anche i cittadini di Mattinata, quest’anno sarà la XXII edizione del Gran Falò, dove fede e tradizioni si fonderanno in un unico grande spettacolo. L'evento, organizzato dal circolo ricreativo culturale Oasis, con il supporto economico del Comune di Mattinata, la collaborazione della Parrocchia Santa Maria della Luce e del Centro Arte e Tradizioni Popolari, è comincianto ieri 18 marzo con un ricco programma di appuntamenti religiosi, civili ed enogastronomici cominciato alle prime ore del mattino con lo sparo di mortaretti, proseguito alle 18 con la Santa Messa nella chiesa parrocchiale Santa Maria della Luce. Alle 19.30 c'è stata la spettacolare accensione scenografica del Gran Falò e la Benedizione. La serata è stata animata dal ritmo travolgente del gruppo musicale 'Figli di Puglia'. con la degustazione di prodotti tipici locali.

Oggi, 19 marzo, oltre alle messe delle 8:30, 11, 17:30, 19, al mattino il Complesso Bandistico di Mattinata sfilerà per le vie cittadine. Dalle 8.30, presso il Poliambulatorio Asl, è partito un momento di solidarietà con la donazione del sangue a cura dell’Avis locale.

A Castelluccio Valmaggiore il plurisecolare rito dei fuochi

Dopo lo stop dato dall’emergenza dalla pandemia da Covid-19, Castelluccio Valmaggiore torna a festeggiare San Giuseppe, patrono della cittadina, che ha alle spalle una tradizione religiosa e popolare di oltre 500 anni, nel delizioso borgo che si affaccia sulla Valle del Celone, con annessi percorsi gastronomici dedicati, nel centro storico.

Ieri, dalle 19, ci sono stati i tradizionali 'Falò di san Giuseppe', l’evento promosso dall’Associazione di volontariato 'Fraternità di Misericordia' e dalla Parrocchia di San Giovanni Battista, con il Patrocinio del Comune. Oggi il programma religioso raggiunge il suo culmine con la processione del Santo per le vie del paese dopo la celebrazione religiosa, con il consueto accompagnamento della banda cittadina 'Dora Paolella' diretta dal Maestro Carmela De Michele.

La tradizione dei falò è assai antica nasce attorno al 1600, quando il paese era fucina di maestranze locali, principalmente falegnami, che sentirono il bisogno di affidarsi ad un protettore, eleggendo San Giuseppe. Nelle tradizioni popolari del Sud Italia, i falò hanno sempre rappresentato un segno propiziatorio per il raccolto perché il fuoco avrebbe bruciato tutte le negatività. È possibile degustare i piatti in quattro punti diversi del paese.

Casalvecchio tra falò, giocolieri, street music e degustazioni

Domenica 19 marzo, dalle 19, i fuochi di San Giuseppe si arricchiscono di musica, spettacoli e sapori. È una festa antichissima legata alla cultura arbëreshë degli albanesi che fondarono il paese. Sono attesi tanti visitatori che avranno la possibilità di degustare pietanze tipiche antichissime e ricche di storia.

La festa avrà inizio in Largo Santa Maria delle Grazie, attorno ad ogni falò ci sarà una postazione per le degustazioni delle pietanze tipiche. I visitatori potranno ritirare presso un Infopoint, gratuitamente, un kit che comprende: un blocchetto di ticket gratuiti da esibire ai banchetti per fruire delle degustazioni; una brochure informativa su Casalvecchio; la mappa che indica la dislocazione dei falò.

I fuochi di San Giuseppe a Casalvecchio di Puglia sono una tradizione molto sentita, forse collegata alla stessa venuta degli Albanesi sui monti della Daunia. Alle ore 19:30, ci sarà l’accensione simultanea di tutti i fuochi preparati nei diversi quartieri del paese.

Strade, piazze, larghi e vicoli saranno illuminati dal bagliore delle fiamme. Don Ciro Miele, parroco di Casalvecchio di Puglia, benedirà uno ad uno ogni falò. Da quel momento, giocolieri e sputafuoco dell’associazione culturale LIU.BO cominceranno il loro spettacolo itinerante nelle vie del borgo.

Lù Fanon di San Giusepp’ a Monteleone

A Monteleone di Puglia, il comune vetta dei Monti Dauni, l’attesa per il Falò di San Giuseppe è forte, essendo una tradizione popolare antica e che tanto coinvolge i cittadini. Attorno allo storico falò in onore del santo, quest’anno, si riunirà anche la comunità di Carpino, gemellata con la Pro Loco di Monteleone lo scorso 2 marzo.

Religione, fede e cultura saranno, dunque, momento di unione tra i due comuni della provincia di Foggia che mirano a crescere insieme, uniti nella tradizione. Lo storico gemellaggio, che punta a fare rete e creare nuove opportunità di interscambio culturale, è sostenuto dalle due amministrazioni comunali che intendono promuovere la crescita dei due territori attraverso le Pro Loco.

L'origine di questa tradizionale manifestazione non è certa: se alcuni fanno risalire l'accensione del fuoco in ricordo di San Giuseppe che patì il freddo nella grotta di Betlemme, altri danno a questo evento un significato più pagano. Le sue origini si perdono quindi nei secoli e, fino a qualche decennio fa, si scatenava una vera e propria competizione tra i rioni coinvolgendo soprattutto i giovanissimi, con la ricerca dei rovi secchi ed arbusti per l’accensione del falò. Arrivato poi il gran giorno, tutto il rione era impegnato a realizzare il falò, più alto e più consistente possibile, in modo che il fuoco potesse sprigionare al massimo la propria forza e vincere simbolicamente la gara con gli altri rioni. La tradizione del falò non è altro che un evento creato per permettere alla comunità di riunirsi per cantare, suonare, ma soprattutto per stare insieme e divertirsi.

Quest’anno, pertanto, lù Fanon di San Giusepp’ assumerà una maggiore e particolare importanza. Un viaggio culturale alla scoperta dell’essenza pugliese non può che partire dai suoni e dai ritmi incalzanti che dal Gargano fino al Salento caratterizzano la nostra regione. Ad aprire ufficialmente i festeggiamenti in onore di San Giuseppe, infatti, sarà la musica itinerante dei Tarant Folk; il gruppo musicale di Carpino. I giovani musicisti animeranno le strade del piccolo borgo medievale con i canti d’amore della tradizione carpinese, di cui loro sono gli eredi legittimi.

Lo scambio culturale tra le due realtà della provincia di Foggia, dunque, inizierà alle prime ore del mattino e continuerà per l’intera giornata. Dalle prime ombre della sera e sino a notte fonda, Piazza Municipio, sarà un laboratorio a cielo aperto. Sarà possibile degustare pietanze tipiche locali, preparate dai soci della Pro Loco di Monteleone, e il pancotto “alla carpinese”, condito con olio extravergine d’oliva, preparato e offerto dai soci della Pro Loco di Carpino, il tutto accompagnato dalla buona musica di Ciro Iannacone band. Sarà una grande festa popolare per incontrarsi, divertirsi e riscaldarsi, ma soprattutto un’occasione di scambio tra due comunità molto simili tra loro.

La fanoia a Serracapriola

Anche quest'anno, a partire dalle 19, a Serracapriola si tiene il consolidato 'U’ féòn - Falò di San Giuseppe', tradizione riconosciuta ed inserita nell’albo dei rituali festivi legati al fuoco, della Regione Puglia.

L’organizzazione, curata nei minimi particolari, impegna la Pro Loco turistica con il patrocinio del Comune di Serracapriola e con la collaborazione delle associazioni presenti sul territorio, alla migliore riuscita dell’evento.

La location scelta, Piazza Carrara (zona 167), all’interno di un’area pubblica con libero accesso, parcheggio adiacente, sarà trasformata in un unico scenario, per dare modo al pubblico, non di immaginare, ma di “vivere” la tradizione del falò, diventando parte integrante dell’evento.

Tutta la manifestazione sarà arricchita da momenti di allegria con musica folcloristica e degustazione di piatti tipici locali. L’evento ha riscosso sempre più successo da parte del pubblico presente, grazie anche alla divulgazione da parte delle principali reti di comunicazione.  

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