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Termosifoni spenti a scuola: il caso a Segezia, "perchè non è stato autorizzato l'acquisto del combustibile"

A denunciare l'accaduto è l'ex consigliere comunale Nicola Russo: "I nostri bambini e ragazzi hanno il diritto di frequentare una scuola riscaldata come tutti gli altri"

Passa il tempo, ma nulla cambia. “Nel 2022 ci sono, ancora, scuole nelle quali nonostante le condizioni meteorologiche avverse si continua a tenere i riscaldamenti spenti”. Accade a Borgo Segezia e a denunciare l’accaduto è l’ex consigliere comunale Nicola Russo. “I nostri figli continuano a frequentare la scuola al freddo, perché in qualche ufficio non si decidono ad approvare l’acquisto del combustibile necessario ad accendere la nostra caldaia. Con tutta la comprensione possibile per i tempi tecnici, ci chiediamo: queste procedure burocratiche non possono essere espletate in modo da accendere i riscaldamenti a scuola in tempo utile?”, si chiede Russo. Dopotutto, il freddo arriva tutti gli anni.

I nostri bambini e ragazzi hanno il diritto di frequentare una scuola riscaldata come tutti gli altri. Il 20 novembre abbiamo ricordato la giornata dei Diritti dei Bambini. Affinché non resti  solo uno sterile blaterare, noi genitori e abitanti di Segezia chiediamo con forza che siano accesi i riscaldamenti per i nostri bambini, perché sia rispettato il loro diritto all’istruzione. Noi tutti paghiamo le tasse e vogliamo una scuola riscaldata, non solo dal calore umano (almeno quello per fortuna non manca) ma anche dai termosifoni”, conclude.

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