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Giovedì, 25 Aprile 2024

Scuola, la Cgil diffida il Comune di Monte Sant'Angelo: "Sindaci non possono disporre la Ddi". D'Arienzo corregge

Flc Cgil chiamata a fare chiarezza sulle procedure: "Il ricorso alla didattica a distanza non può costituire la soluzione a qualsivoglia problema”

Dieci centimetri di neve su Monte Sant’Angelo, il sindaco del centro garganico annuncia la firma di una ordinanza “che prevede la chiusura, per oggi e domani, delle scuole di ogni ordine e grado e dove già operante si potrà continuare con la didattica a distanza”.

Ma i sindacati non ci stanno e diffidano il primo cittadino e i dirigenti scolastici al ricorso, ritenuto “illegittimo”, della didattica alternativa. “Il ricorso alla didattica a distanza non può costituire la soluzione a qualsivoglia problema”, spiega a FoggiaToday il segretario generale della Flc Cgil di Foggia. “Sarebbe un grave precedente considerarla alla stregua di un ‘Piano B’. Per questo, come Flc Cgil Foggia siamo stati costretti ad inviare formale diffida nei confronti del sindaco nonché dei dirigenti scolastici delle scuole del comune in oggetto per ricordare che come da articolo 1 del Ccni (ai sensi della L.41/2020) sottoscritto dalle organizzazioni sindacali il 6 novembre scorso, la Ddi può essere attivata per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria e solo per cause che riguardino quest’ultima”, mette subito in chiaro il segretario.

La replica del sindaco: "Atti legittimi e corretti"

La norma, infatti, prevede che la didattica a distanza o la didattica digitale integrata, siano attivabili nel solo caso di emergenza epidemiologica in relazione al Covid-19, restando perciò escluse altre ipotesi che portino alla chiusura, in via precauzionale, degli istituti scolastici. Nel caso di specie, si legge nel documento di diffida, “la chiusura dell’edificio scolastico avverrebbe per cause di forza maggiore tramite ordinanza sindacale e pertanto è illegittimo attivare la Ddi”.

“Si apprende con stupore e rammarico - continua Basta - come stia diventando sempre più consuetudine comunicare ordinanza tramite social, dando relative disposizioni e contravvenendo ad ogni legittima procedura nonché, cosa ancor più grave, gestendo le istituzioni senza considerare normative e contratti di cui, in uno stato democratico, si dovrebbe esser sempre garanti oltre che rispettosi cittadini e lavoratori. Rammarico e stupore ancora maggiori per il fatto che questa mattina le classi erano tutte in Ddi, prima dell'ordinanza sindacale”.

In mattinata, D’Arienzo ha firmato l’ordinanza sindacale e, in virtù dell'immediato intervento del sindacato, ha disposto solo quanto nei suoi poteri, senza intervenire in materia di didattica.  L’episodio - per quanto il tiro sia stato corretto in corsa - ha generato molta confusione, col risultato che gli istituti scolastici cittadini si sono organizzati differentemente l’uno dall’altro. “E anche su questo faremo chiarezza”.

Il caso Monte Sant’Angelo, quindi, “poteva costituire un grave precedente”, conclude Basta che ricorda i motivi della diffida: “I sindaci non possono disporre l’attivazione della Didattica digitale integrata in quanto illegittima e non di loro pertinenza; la diffida coinvolge anche i dirigenti scolastici che non possono predisporre per il futuro l’attivazione della Ddi per cause non direttamente connesse all’emergenza epidemiologica dipendenti dal Covid 19”.

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