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Scuola Manfredonia

Netto calo delle temperature ma riscaldamenti spenti: si fa lezione con i cappotti nelle aule di Manfredonia

I rappresentanti degli istituti pretendono chiarezza da parte delle istituzioni e scrivono al presidente della Provincia di Foggia, Nicola Gatta

A Manfredoniania rappresentanti degli studenti nei consigli d'istituto hanno scritto una lettera al presidente della Provincia di Foggia, Nicola Gatta, per informarlo della mancata accensione dei riscaldamenti nelle scuole di istruzione secondaria di secondo grado. Gli studenti sono costretti ad indossare in classe giubbotti e cappotti per contrastare il calo delle temperature. 

In premessa Alessandro Leone, Giulia Ferrandino, Giuseppe Renzulli, Davide Gentile dell'Iiss Toniolo; Davide Castigliego, Elvira Paglione, Antonio Armillotta, Marta Prencipe del Liceo Galilei-Moro; Roberta Colombo, Leonardo Zino, Flavio Farfalletta e Alexandra Marinaro dell'Iiss Roncalli-Rotundi-Fermi-Euclide; Andrea Michele Ricucci, Raffaello Petrone, Gabriele Di Martino dell'Ipeoa Michele Lecce sede di Manfredonia, evidenziano che il decreto n. 383 del 6 ottobre 2022, firmato dal ministro alla Transizione Ecologica Roberto Cingolani, sono state ufficializzate le date di accensione degli impianti di riscaldamento e la massima durata giornaliera, basandosi sulle zone climatiche disciplinate con il decreto Dpr 412/1993 e che la città di Manfredonia, come altri comuni della provincia, rientra nella zona D, per la quale è stato stabilito che l'attivazione degli impianti di riscaldamento vada dall'8 novembre al 7 aprile con una soglia massima di funzionamento di 11 ore giornaliere. "Siamo stati successivamente notificati di rimandi, a noi però attualmente non rilevabili in nessun canale di comunicazione ufficiale né del Comune di Manfredonia né tantomeno della Provincia di Foggia, della Regione Puglia e di nessuno degli istituti scolastici. È mancata, altresì, chiarezza nei confronti della responsabilità e a quale ente essa vada attribuita. Confusione che è stata riscontrata anche nelle dirigenze degli istituti scolastici".

I rappresentanti degli istituti pretendono chiarezza da parte delle istituzioni. "Neanche la paventata ipotesi del 22 novembre sembra potersi configurare. Questi rimandi e ritardi, ora che è riscontrabile un netto calo delle temperature, stanno gravemente danneggiando la qualità dell'attività scolastica, colpendo la salute di tutti gli appartenenti alla comunità, in un momento storico nel quale dovrebbe rimanere tematica fondamentale".

E concludono: "In attesa di risposte, noi rappresentanti ribadiamo il nostro intento di voler difendere sempre i diritti degli studenti. Pertanto, continueremo a farlo, utilizzando qualunque mezzo legalmente riconosciuto e consentito. Ci auguriamo di ottenere presto risposte concrete ma, soprattutto, il corretto funzionamento degli impianti di riscaldamento all'interno degli istituti scolastici".


 

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