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Scuola Monte Sant'Angelo

Sindaco annuncia Ddi, poi fa marcia indietro: "Ho sbagliato". Respinte le accuse del sindacato: "Atti legittimi e corretti"

Il sindaco di Monte Sant'Angelo chiarisce la sua posizione nel caso-scuola chelo ha visto interfacciarsi con la segreteria della Flc Cgil di Foggia. Ammette l'errore, ma allontana critiche e contestazioni relative al suo modo di operare e gestire la comunicazione: "Giudizi affrettati"

Il sindaco di Monte Sant'Angelo, Pierpaolo d'Arienzo prende la parola sul caso-scuola che, questa mattina, lo ha visto interfacciarsi con la segreteria della Flc Cgil di Foggia. Ammette l'errore ma allontana critiche e contestazioni relative al suo modo di operare e gestire la comunicazione.

"Ha ragione il segretario generale della Flc Cgil di Foggia, che ringrazio, come hanno ragione le Dirigenti scolastiche. Ho sbagliato e chiedo scusa", esordisce il primo cittadino. "Questa mattina ho anticipato sui miei profili social che avrei firmato l’ordinanza di chiusura delle scuole, riportando la dicitura 'dove già operante si potrà continuare con la didattica a distanza'”.

"Subito dopo sono stato contattato dal rappresentante sindacale locale grazie al quale sono venuto a conoscenza dell’esistenza di un articolo del contratto collettivo nazionale integrativo relativo al personale docente che limita l’impiego della didattica digitale integrata (DDI) alla sola emergenza epidemiologica e non già a quella neve. Ho recepito l’indicazione ed ho firmato così l’ordinanza corretta".

"Non spettava a me, insomma, indicare la modalità di svolgimento delle attività scolastiche.
Chiedo scusa quindi alle Dirigenti, ai docenti, ai genitori e ai ragazzi. Il mio intento, forse ingenuo, voleva essere solamente quello di non far perdere altri giorni di scuola, inserendomi nella didattica a distanza già operante per via del Covid. Ringrazio invece la Cgil per la pronta segnalazione".


"Al segretario generale della Flc Cgil, che si è prontamente adoperato ad emettere giudizi del tutto anacronistici e fuori luogo sulle modalità comunicative impiegate dal sottoscritto, consiglio di adottare comportamenti e linguaggi più corretti e consoni alla carica ricoperta, omettendo di esprimere giudizi personali sull’operato altrui ed evitando di diffidare pubblicamente una istituzione a non adottare atti che egli stesso ha ammesso essere del tutto legittimi e corretti".

"È chiaro che il signor Basta non conosce minimamente la storia della mia amministrazione e di quello che stiamo facendo da quasi 4 anni nel rispetto di norme, procedure e soprattutto nel rispetto delle istituzioni. Credo che il suo sia stato un giudizio - conclude - fin troppo affrettato".

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