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Puglia, oltre 12.250 docenti e 2.380 Ata precari: la proposta alternativa per stabilizzarli

La proposta di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a 'Morning coffe daily news', il programma di approfondimento condotto dal giornalista Giancarlo Vincitorio

In Puglia c’è un esercito di precari da stabilizzare nel settore scuola. Sono complessivamente 14.630: 12.250 docenti e 2.380 del personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Vincere un concorso non sarebbe l'unica possibilità. Ci sarebbe infatti una proposta alternativa, vale a dire l'immissione in ruolo utilizzando le graduatorie provinciali per le supplenze. Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, partecipando a 'Morning coffe daily news', il programma di approfondimento condotto dal giornalista Giancarlo Vincitorio. 

Il rappresentante dell’associazione nazionale insegnanti e formatori ha dichiarato. "Basta con i concorsi. Negli ultimi 5 anni ci sono state sette procedure concorsuali, riservate e straordinarie, contro straordinarie e ogni anno abbiamo lasciato vacanti la metà delle cattedre che erano state indicate per l’immissione in ruolo. Il problema può essere risolto subito rendendo possibili le immissioni in ruolo da Gps, da prima e seconda fascia e pure su materia e non solo su sostegno”.

Nella nota a mezzo stampa si legge che in mancanza di risorse aggiuntive per il personale amministrativo e direttori dei servizi generali e amministrativi, i soldi del Pnrr non potrebbero essere spesi: "Non puoi pensare di dare 30 miliardi alle scuole e dire loro che entro il 28 febbraio devono presentare i progetti preliminari. Si stabilisce che il 10% di questi fondi puoi utilizzarlo per pagare il personale interno e poi nel frattempo non metti delle risorse aggiuntive quando sai che le scuole sono al collasso: non hanno personale, non riescono neppure a chiamare i supplenti. Le scuole hanno bisogno di personale aggiuntivo e quindi non puoi presentare un progetto quando non metti in conto la spesa per le risorse umane oltre che per quelle strumentali, i lavoratori che vuoi digitalizzare, le aule che vuoi digitalizzare”. Pacifico, sollecitato da Vincitorio ad evidenziare le criticità, ha detto che “la metà delle scuole non sa come potrà portare avanti queste progetti perché non ha il personale. Sarà un problema perché andremo a perdere i soldi dell’Europa e questa rappresenta purtroppo l’ultima boccata d’ossigeno che la scuola pubblica italiana avrà nei prossimi anni. Una scuola troppo penalizzata in passato: ha subito solo tagli dal 2008 ad oggi. Esempio: prima avevamo 50mila plessi ora ne abbiamo 40mila. Prima avevamo 12mila scuole autonome e ora ne abbiamo 8mila e con l’ultima legge di bilancio diventeranno 6.500 nei prossimi 10 anni. Dobbiamo iniziare a utilizzare le risorse che abbiamo ma bisogna farlo in modo intelligente” le parole del presidente Anief.

Anief chiede lo stanziamento di risorse aggiuntive per il personale amministrativo e Dsga, oltre che per armonizzare le questioni pendenti sulla gestione della fase transitoria, quali la validità delle graduatorie del concorso ordinario, l'integrazione del concorso straordinario, la conferma dei contratti stipulati con la clausola della riserva, il riconoscimento dei titoli conseguiti all'estero, il corso-concorso abilitante pendente per i ricorsisti, l'accesso al Tfa sostegno in deroga al numero programmato, i passaggi di qualifica cosiddetti 'verticali'.

Al programma ideato e condotto da Vincitorio hanno partecipato all’approfondimento delle problematiche della scuola, oltre a Pacifico, anche il professore Francesco Castrogiovanni della scuola europea di Bruxelles, che ha evidenziato il problema degli stipendi bassi in Italia per i docenti, e Francesca Alparone che ha parlato ha parlato di formazione. Castrogiovanni ha dichiarato che non tornerà in Italia: “non mi sentirei tutelato dallo Stato: con quello stipendio non riuscirei neppure a pagarmi l’assicurazione della macchina”.

  

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