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Hiv e sifilide, colpiti anche 15enni e 20enni. Il prof. Locaputo: "Fate il test per il bene di tutti"

Il progetto sulla conoscenza delle malattie sessualmente trasmesse tra gli studenti iscritti all’università di Foggia, prevede l’offerta complessiva di 2000 test rapidi capillari per Hiv e sifilide da utilizzare per gli studenti universitari

Educare Prevenire Testare (E.p.t. Unifg). È questo il titolo scelto per la campagna di educazione, prevenzione e offerta test per Hiv/sifilide per la popolazione universitaria di Foggia. L’incontro si è svolto questa mattina presso l'aula 1 del dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni culturali, Scienze della formazione di via Arpi. 

“L’efficacia della terapia antiretrovirale nel controllare l’infezione da Hiv ha cambiato le prospettive di vita delle persone sieropositive” dichiara Sergio Locaputo, docente di Malattie infettive. “Tuttavia, complici anche l’assenza di campagne informative e di prevenzione da parte delle istituzioni, i successi in campo terapeutico hanno ridotto nella popolazione la percezione del rischio di contrarre l’infezione, lasciando supporre che 'l’emergenza Aids' sia ormai superata. Al contrario, oggi assistiamo ad un numero costante di nuove infezioni da hiv, principalmente acquisite attraverso rapporti sessuali. Altre malattie sessualmente trasmesse come la sifilide sono altrettanto frequenti. Di qui l’importanza di effettuare il test o test specifici per altre malattie sessualmente trasmesse” aggiunge.

A Foggia 650 sieropositivi

Il progetto Educare, Prevenire e Testare - che ha l’obiettivo di ampliare la conoscenza sulle malattie sessualmente trasmesse tra gli studenti iscritti all’università di Foggia - prevede l’offerta complessiva di 2000 test rapidi capillari per Hiv e sifilide da utilizzare per gli studenti universitari dei principali dipartimenti dell’Università di Foggia. Lo scopo è quello di sensibilizzare la popolazione universitaria sul tema delle Sti, favorendo l’informazione e la prevenzione dell’infezioni da Hiv e della sifilide in un contesto differente rispetto alle strutture sanitarie tradizionali.

Il progetto si articolerà nel corso di sei mesi con giornate di screening a cadenza bisettimanale e sarà preceduto e seguito da due incontri frontali per porre le premesse e presentare i risultati delle attività svolte. L’offerta del test e la consegna in loco del risultato ottenuto saranno accompagnati da un’attività di counselling gestita dal personale medico (specializzandi di malattie infettive) e non (studenti volontari di medicina, chirurgia ed odontoiatria), adeguatamente formato. La partecipazione ai due incontri frontali e ad almeno una delle giornate di screening avrà valore di Ade per gli studenti, con numero di crediti da definirsi che saranno acquisiti alla chiusura del progetto.

"Negli ultimi anni l'infezione dell'hiv è diminuita, ma non sappiamo se la diminuzione sia correlata alla mancanza di test durante alla pandemia o realmente a una diminuzione, mentre le malattie sessualmente trasmesse, sifilide in primis, sono in netto aumento", conclude il prof. Locaputo.

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