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Giovedì, 18 Aprile 2024
Salute

Soppressi i medici Usca, ma i contagi restano: sospensione è "scelta gravissima"

L'interrogazione in Puglia del consigliere regionale ed ex assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco

Il consigliere regionale Pier Luigi Lopalco, già assessore alla Sanità pugliese e responsabile dell'emergenza Covid, ha presentato una interrogazione in Consiglio regionale per chiedere al suo successore i motivi della sospensione del servizio Usca, Unità speciali di continuità assistenziale, a partire dal 1 maggio, in un momento in cui - evidenzia l'epidemiologo - la circolazione virale non mostra alcun segno di significativa riduzione: "E' una scelta gravissima e ingiustificabile", perché, aggiunge, "quello delle Usca è un servizio faticosamente messo in piedi nel 2020 per far fronte al Covid ed ha dimostrato in questo lungo periodo la sua fondamentale importanza, sia dal punto di vista dell’efficacia che della tempestività dell’assistenza offerta ai cittadini"

Quindi, il consigliere regionale ex 'Con Emiliano', ha chiesto se sussistano i presupposti per la cessazione del servizio nonostante il livello di contagi. Se in ragione della cessazione del servizio sono state attivate tutte le procedure atte a riorganizzare il lavoro dei medici di base, del servizio 118 e dei pronto soccorso ospedalieri che dovranno far fronte dal primo maggio a tutte le incombenze di gestione dei pazienti Covid, sino ad oggi gestite dalle Usca. Se si intende usufruire della proroga concessa dal ministero - e dalle relative risorse messe a disposizione dal Governo - per garantire il servizio sino al 30 giugno 2022.

Secondo il professore di Mesagne, "la mancata proroga di questo servizio rischia di creare un vuoto assistenziale che la Puglia non deve e non può permettersi". Lopalco conclude: "Rivolgo pertanto un appello all’assessore alla Salute e al presidente della Giunta affinché si arrivi ad una soluzione ragionevole ed oggettiva per il bene dei pugliesi, soprattutto in un momento di passaggio importante alla riorganizzazione dell’assistenza territoriale in cui sarebbe davvero inconcepibile dissolvere il patrimonio di professionalità e capacità organizzative dei tanti giovani medici che hanno con passione e abnegazione mantenuto in piedi il servizio"

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