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Salute

Patologie retiniche, per i pazienti fragili ai Riuniti arriva 'Ugo': è il primo esempio a sud di caregiving on demand

Il progetto, costruito con Novartis, garantisce al paziente un’assistenza a 360 gradi, lungo l’intero percorso terapeutico, assicurando a queste persone, spesso gravemente ipovedenti, la possibilità di affrontare con regolarità e senza ostacoli il percorso di cura nel quale sono impegnati

E’ attivo presso la Struttura complessa di Oculistica universitaria del Policlinico Riuniti di Foggia, diretta dalla prof.ssa Cristiana Iaculli, l’innovativo progetto pilota ‘Ugo’, realizzato dalla startup omonima, nato per sostenere i pazienti fragili in trattamento per patologie della retina.

Il progetto, costruito con Novartis, è attivo, interamente gratuito, nella sua attuale fase pilota nelle città di Milano, Monza, Genova, Foggia. Ugo è il primo esempio in Italia di caregiving on demand ora applicato in area oftalmica e risponde a una concreta necessità di assistenza per persone che vivono una condizione invalidante e di fragilità. Accompagnamento, gestione degli appuntamenti clinici, trasporto, sostegno fisico e psicologico: il servizio garantisce al paziente un’assistenza a 360 gradi, lungo l’intero percorso terapeutico, assicurando a queste persone, spesso gravemente ipovedenti, la possibilità di affrontare con regolarità e senza ostacoli il percorso di cura nel quale sono impegnati.

L’occhio è, infatti, esposto a malattie croniche, degenerative e invalidanti che necessitano di trattamenti continuativi nel tempo. Tra queste, in particolare, la degenerazione maculare senile, nella sua forma umida o essudativa, è considerata la principale causa prevedibile di grave perdita visiva e cecità negli adulti over 65, con un impatto stimato in 20-25 milioni di persone in tutto il mondo, e costantemente in crescita, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in funzione dell’allungamento della vita media.

Il progetto crea anche una sinergia virtuosa tra specialista oculista e paziente. Il medico individua i pazienti a cui destinare il sostegno sulla base di criteri sia relativi alla fragilità fisica, sia di carattere psicologico, sociale ed economico: tra i primi, una visione molto compromessa, monoculare, o la ridotta mobilità; tra gli altri, l’isolamento, l’assenza di supporti familiari, la scarsa presenza di caregiver.

“Si tratta di uno studio pilota attivo per il momento solo su 20 pazienti”, ha dichiarato la prof.ssa Cristiana Iaculli.  “Con il servizio Ugo, si può garantire al paziente un supporto logistico, fisico e psicologico, fornendo l’assistenza necessaria per accedere correttamente a tutti gli appuntamenti di terapia e follow-up, orientarsi nella struttura, affinché sia sempre salvaguardata la aderenza alle cure, la continuità e quindi l’appropriatezza terapeutica. Tra tutti coloro che sono seguiti presso il Centro di Maculopatie, si propone questo servizio ai pazienti più fragili, che non hanno mezzi propri o qualcuno che li accompagni ai controlli. Il servizio è completamente gratuito ed è particolarmente utile nell’attuale contesto di emergenza sanitaria, contribuendo significativamente ad aiutare il paziente al rispetto delle norme di prevenzione”.

“E’ una grande soddisfazione per il Policlinico Riuniti essere stati selezionati primi nell’Italia meridionale per questo progetto pilota, a testimonianza del buon lavoro svolto dal Centro per le Maculopatie”, ha chiosato il direttore generale Vitangelo Dattoli.

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