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Salute

Contro il Coronavirus arriva l'ossigeno-ozono terapia: il Policlinico di Foggia primo ospedale in Puglia a sperimentarla

Approvata la terapia come coadiuvante nella attuale grave emergenza sanitaria da Covid-19. E' più indicata in pazienti prima della intubazione. L’ossigeno-ozono terapia ha un potente potere anti-infiammatorio

Approvato dal comitato etico interprovinciale, parte al Policlinico Riuniti di Foggia la sperimentazione clinica dell’utilizzo dell’ossigeno-ozono terapia come coadiuvante nella attuale grave emergenza sanitaria da Covid-19. 

L’ossigeno-ozono terapia rappresenta un ulteriore importante approccio alle cure nella attuale emergenza sanitaria da Covid-19 ed è più indicata in pazienti prima dell’intubazione” - dichiara il direttore generale del Policlinico Riuniti dott. Vitangelo Dattoli. Il protocollo terapeutico sarà attivato a breve e la nostra azienda sarà la prima ad applicarlo tra gli ospedali in Puglia. Il trattamento potrebbe migliorare la funzionalità polmonare dei pazienti, non presenta effetti collaterali e potrà, inoltre, determinare una riduzione del rischio di contagio del personale sanitario oltre alla riduzione della carica virale ambientale”.  

L’applicazione del protocollo terapeutico per la cura dei pazienti affetti da Covid-19 sarà attivata presso la struttura complessa di Anestesia e Rianimazione Universitaria del Policlinico Riuniti di Foggia, diretta dalla prof.ssa Gilda Cinnella e consisterà nell'uso di una miscela di ossigeno e ozono per stimolare e aumentare i meccanismi di protezione nei confronti della produzione di radicali liberi e di sostanze tossiche per le cellule. 

In realtà, la pratica dell’ozono terapia è molto antica e nasce nei campi di battaglia della prima guerra mondiale perché furono notati effetti benefici nella disinfezione delle ferite, nell’accelerazione della loro guarigione, nell’incremento del flusso sanguigno locale e nella produzione di effetti anti-infiammatori.

L’utilizzo dell’ozono nell’infezione da Covid-19 trova la sua ratio sia nella modalità di trasmissione del virus che nel suo meccanismo d’azione - spiega Cinnella. L’ossigeno-ozono terapia ha un potente potere anti-infiammatorio che si esplica attraverso la liberazione di citochine dotate di attività immunostimolanti o immunodeprimenti. Si ipotizza che l’azione virustatica dell’ozono, utilizzato per via topica, orale, nasale ed oculare, possa permettere la riduzione della carica virale così da spegnere il focolaio nelle infezione da Covid19 con miglioramento dell’ossigenazione e della funzionalità polmonare.”

Con la prof.ssa Gilda Cinnella, parteciperanno alla conduzione della sperimentazione clinica la Prof.ssa Lucia Mirabella, il Dott. Leonardo Consoletti, il Dott. Karim Mariano, la Dott.ssa Nicoletta Di Francesco, la Dott.ssa Roberta Caporusso e il Dott. Francesco Barberio.

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