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Salute

Sindaco corre ai ripari in vista del Natale: mascherine obbligatorie anche all'aperto fino al 6 gennaio

Matteo Vocale, sindaco di San Nicandro Garganico, ha firmato l'ordinanza che obbliga l'utilizzo delle mascherine anche all'aperto nei luoghi affollati o in cui si svolgono le manifestazioni

Il sindaco di San Nicandro Garganico, uno dei comuni più colpiti dalla quarta ondata, corre ai ripari. Con l’obiettivo di scongiurare un incremento di contagi, molto più probabile con l’avvento delle festività natalizie, Matteo Vocale il 4 dicembre ha firmato una ordinanza che obbliga i cittadini ad indossare le mascherine anche all’aperto, fino al 6 gennaio nelle strade o zone in cui vi siano manifestazioni in atto o in qualsiasi altro luogo dove si crei assembramento tra persone, ad eccezione dei bambini inferiori a 6 anni, delle persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile qualora il dispositivi di protezione delle vie respiratorie ostacoli fortemente la comunicazione. E’ quanto ordinato dal sindaco di San Nicandro Garganico in occasione delle festività natalizie, fino al 6 gennaio.

L’ordinanza contiene altri obblighi: tutti gli esercizi che svolgono somministrazione di cibo e bevante, dai bar ai ristoranti, dovranno rispettare l’orario di apertura fissato non prima delle 5 l’orario di chiusura fissato per l’una (01.00), ad eccezione dei prefestivi in cui l’orario di chiusura è fissato alle 2 con deroga di trenta minuti per consentire il deflusso in sicurezza degli avventori.

E’ espressamente vietato il consumo di alimenti e bevande su area pubblica dall’una alle tre, lo svolgimento di spettacoli pirotecnici, “in grado di per sé di attirare un numero incontrollabile di persone”. Per le attività che utilizzano impianti di diffusione sonora, previa autorizzazione rilasciata nel rispetto delle leggi vigenti in materia, è fatto d’obbligo di sospendere ogni tipo di emissione entro l’01.00. E’ fatto obbligo ai gestori dei locali di rimuovere i contenitori utilizzati per le consumazioni dei clienti, eventualmente abbandonati all’esterno entro un raggio minimo di 20 metri.

I trasgressori rischiano una multa da 400 a 1000 euro.

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