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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Salute

"Irragionevoli limitazioni" negli accessi ai reparti del Policlinico Riuniti: "Esproprio degli affetti"

Il consigliere regionale Antonio Tutolo chiede spiegazioni al direttore sanitario Leonardo Miscio: “Impedimenti in netto contrasto con le nuove linee guida emanate dal Governo  per l’accesso in sicurezza nelle strutture ospedaliere e territoriali”

Ancora “irragionevoli limitazioni negli accessi ai reparti delle strutture sanitarie” del Foggiano. Il Consigliere regionale Antonio Tutolo, che tanto si è speso sul tema durante il colpo di coda della pandemia, raccoglie le segnalazioni dei cittadini e chiede spiegazioni ai vertici delle aziende sanitarie interessate portando loro istanze relative a “stringenti limitazioni che vengono ancora applicate per le visite ad alcune strutture sanitarie”.

Nel dettaglio, si tratta di limitazioni subite dai familiari di pazienti ricoverati in ospedali o Rssa che incontrano immense difficoltà nell’accesso, tanto da impedire addirittura le visite ai congiunti. “Quando non giustificati, sono impedimenti in netto contrasto con le nuove linee guida emanate dal Governo  per l’accesso in sicurezza nelle strutture ospedaliere e territoriali”, puntualizza l’ex sindaco di Lucera.

“In questi giorni sono stato interpellato da alcune persone che incontrano ostacoli nell’accesso ad alcuni reparti del Policlinico Riuniti di Foggia”, spiega. “Ho immediatamente sottoposto la questione all’attenzione del Direttore sanitario, Leonardo Miscio, evidenziando non soltanto le grandi difficoltà lamentate dai familiari ma anche una disomogeneità nelle prassi di accesso ai reparti, con restrizioni che, in alcuni casi, sono irragionevoli alla luce della circolare del Ministero della Salute, che ripristina le visite nelle strutture sanitarie, allentando le restrizioni anti contagio, e sulla base della legge regionale da me fortemente voluta sulla cosiddetta umanizzazione delle cure”.

In mancanza di comprovate motivazioni, infatti, risulta ingiustificata qualunque restrizione che si profila invece come un atteggiamento arbitrario in contrasto con le nuove disposizioni del Governo e - oggi - anche immorale, poiché priva le persone della possibilità di condividere momenti preziosi con i propri cari ricoverati. Mi batto da tempo contro questi impedimenti che definisco un ‘esproprio degli affetti’. Ho anche segnalato al Direttore Miscio che sono state riscontrate anche delle anomale difficoltà ad ottenere dal personale sanitario informazioni circa la salute e le condizioni dei propri congiunti, sia di persona che telefonicamente”.

“Come amministratore con funzioni di controllo, mi corre l’obbligo di far presente queste situazioni in cui ancora si applicano limitazioni stringenti che in questo momento non hanno più motivo di essere praticate e altre che, francamente, trovo assurde, come le carenze nella comunicazione tra sanitari e familiari di ricoverati. Infine, in un’ottica di ritorno alla normalità, ma sempre tenendo presente le necessarie misure di contenimento di Sars-Cov-2, ho anche raccomandato - qualora per l’accesso dei visitatori fosse necessario, oltre alla prevista vaccinazione, anche l’effettuazione del tampone – che il suo espletamento e costo siano a carico della struttura ospedaliera. In un momento di crisi economica globale ritengo infatti impensabile, se non insensato, che si debba costringere i cittadini, specie quelli con basso reddito, ad un simile”, conclude.

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