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Salute

Lesioni del cavo orale, l'altro pericolo del Covid: rischio è maggiore nelle persone non vaccinate

E’ stato questo uno dei temi affrontati nel convegno che si è svolto a Bari organizzato da Andi Bari-Bat e Clinica Odontoiatrica dell’Università di Bari. Da una ricerca, tuttora in corso, realizzata dal gruppo diretto dal professore Gianfranco Favia, è emerso che la presenza di lesioni del cavo orale è maggiore laddove minore è il numero delle vaccinazioni effettuate

Chi pensa che il Covid sia stato debellato o quasi, non ha cognizione di quanto stia ancora accadendo. Si prevede che a marzo di quest’anno in Cina ci saranno 4,2 milioni di contagi al giorno. La variante Omicron Ba.5 è certamente meno aggressiva della variante Delta, ma molto più contagiosa. Insomma il virus circola e circolerà ancora. E non è detto che infetti solo via aeree, polmoni, fegato, perché si può localizzare anche sulla lingua, ghiandole salivari, insomma nel cavo orale.

E’ stato questo uno dei temi affrontati nel convegno che si è svolto a Bari organizzato da Andi Bari-Bat e Clinica Odontoiatrica dell’Università di Bari. Da una ricerca, tuttora in corso, realizzata dal gruppo diretto dal professore Gianfranco Favia, è emerso che la presenza di lesioni del cavo orale è maggiore laddove minore è il numero delle vaccinazioni effettuate. Sono stati considerati 205 pazienti nel periodo 2020-2021 e 266 nel periodo 2021-2022. Nel primo gruppo nessuno dei 205 era stato vaccinato, nel secondo i non vaccinati erano 88, 78 pazienti vaccinati con due dosi e 100 con 3.

Ebbene le lesioni orali legate al Covid 19 nel primo gruppo si sono avute nel 38,5% dei casi, mentre nel secondo nel 17,8% dei pazienti. Quindi minore è il numero di vaccinazioni, maggiore è il rischio di sviluppare lesioni orali.

Inoltre dei 266 pazienti del periodo 2021-2022 sono stati considerati i 103 in terapia intensiva ed è risultato che in rianimazione la presenza di lesioni orali si associava a forme più severe e ad una prognosi peggiore. “Abbiamo tirato fuori una serie di dati clinico-patologici che hanno confermato come ci possano essere ancora lesioni orali correlate al virus Sars-Cov2 - sostiene il professor Saverio Capodiferro – anche in pazienti che hanno negatività al tampone ma che soffrono di long Covid”.

Nell’ambito del convegno sono state affrontate tematiche legate ai carcinomi orali, diagnosi e nuove alte tecnologie, Pdta il nuovo sistema di gestione dei pazienti con tumore testa-collo e infine diagnosi precoce e percorsi di trattamento. A volte piccole lesioni del cavo orale possono essere un segnale della presenza di patologie più gravi. “I consigli sono quelli di farsi visitare dai dentisti – afferma il dottor Fabio De Pascalis, presidente dell’Associazione nazionale dentisti italiani Bari-Bat. "I medici odontoiatri conoscono benissimo questo tipo di lesione. Il paziente può quindi essere indirizzato verso centri specializzati e la Clinica odontoiatrica dell’Università degli Studi di Bari è sicuramente un centro di eccellenza”.

Il Policlinico di Bari ha da poco attivato un servizio fondamentale per i pazienti: il Pdta (Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale) testa-collo. Sostiene la professoressa Chiara Copelli direttore U.O.C Chirurgia maxillo-facciale del Policlinico di Bari: “E’ un servizio che ha lo scopo di prendere in carico il paziente con lesioni del cavo orale, e in generale del distretto testa-collo, al fine di consentire una diagnosi precoce di patologie neoplastiche e di iniziare un percorso multidisciplinare. Il paziente verrà seguito dal momento della diagnosi fino al completamento del trattamento e poi durante il follow up”.

Sottolinea il professor Gianfranco Favia, direttore U.O.C. Odontostomatologia Policlinico di Bari: “E’ un servizio licenziato da poco che prevede un accesso rapido e facilitato per gli utenti con un numero di telefono e un indirizzo mail dedicati a questa afferenza”.

Nei tumori del cavo orale fondamentale è il lavoro di equipe dei medici e la prevenzione. “E’ dimostrato che i carcinomi della cavità orale intercettati precocemente hanno degli indici di guarigione altissimi oltre il 90-95%. I pazienti guariscono. Quindi attivando questi canali di prevenzione, visite e diagnosi precoce si ottengono buoni risultati. Viceversa il caso del paziente con carcinoma della cavità orale più avanzato anche con altri tipi di malattia prevede una gestione multidisciplinare dove a parte l’odontoiatra ci vuole il radiologo, l’otorinolaringoiatra, l’anatomo-patologo, il chirurgo maxillo-facciale, il chirurgo plastico per poter avere una visione più centrata e per questo nel Policlinico si è attivato il programma di oncologia, che si chiama Pdta, per i tumori oro-facciali” conclude il prof. Favia.

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