Rischio Covid: nell'ultimo mese contagiati 118 infermieri al giorno, da gennaio tra i sanitari incremento del 39,5%
Antonio De Palma, presidente Nazionale del Nursing Up, commenta l’ultima indagine Inail, incrociando, comparando e approfondendo la correlazione tra i dati con quelli dell’ISS degli ultimi 30 giorni
I nuovi dati INAIL in merito ai contagi sul lavoro da Covid-19, aggiornati alla fine dello scorso febbraio, dimostrano in modo palese, per chi non lo avesse ancora compreso, che siamo ancora in emergenza. E che soprattutto gli infermieri italiani continuano a essere i più esposti al rischio, come infezioni e come mortalità, anche se, senza alcun dubbio, incrociando i dati con quelli dell’Istituto Superiore della Sanità ci arriva la conferma che ci attendevamo, ovvero che siamo di fronte a una progressiva seppur lenta riduzione dell’incidenza dei casi. Attenzione però ai facili entusiasmi, è decisamente vietato abbassare la guardia e dar retta a una politica come al solito “pressapochista”, che negli ultimi giorni si è affrettata a raccontarci, in modo ovviamente non veritiero, "che i nostri infermieri non si stanno più ammalando negli ospedali". Questo il commento del Nursing Up, Sindacato Infermieri Italiani:
"Ci piacerebbe che fosse così, saremmo i primi a gioire, ma questo non appartiene ahimè alla realtà dei fatti". Così Antonio De Palma, presidente Nazionale del Nursing Up, commenta l’ultima indagine Inail, incrociando, comparando e approfondendo la correlazione tra i dati con quelli dell’ISS degli ultimi 30 giorni: "L’Inail ci dice che nel comparto sanità, l’82% di coloro che si ammalano di Covid sono infermieri. E che a livello di mortalità negli ultimi 90 giorni, i decessi di professionisti della sanità appartenenti alla nostra categoria hanno rappresentato il 68,4%".
Ergo, aggiunge De Palma, "Incrociando i dati con quelli dell’Istituto Superiore della Sanità, possiamo verificare che circa 4500 operatori sanitari si sono infettati negli ultimi 30 giorni. Se quindi l’82% sono infermieri, come dice l’Inail siamo di fronte a circa 3500 colleghi che si sono ammalati nell’ultimo mese, una media di 118 infermieri al giorno.
Il presidente del Nursing Up precisa:"Attenzione però, come abbiamo già detto, a pensare che sia tutto oro quello che luccica: perché sempre l’Inail riconosce che nell’ultimo trimestre, in quella che viene definita la terza fase della pandemia, si è tornati, per le professioni sanitarie, a un incremento del 39,5%, rispetto al 23,5% del periodo giugno-settembre. Vuol dire chiaramente che siamo di fronte, secondo l’Inail, a un nuovo seppur lieve peggioramento".
E conclude: "Niente allarmismi, ovvio, ma guai ripetiamo ad abbassare la guardia. E mai come in questo momento la speranza è che l’efficacia del nuovo piano vaccini del commissario straordinario Figliuolo, con il coinvolgimento, finalmente, degli infermieri dipendenti da mesi richiesto ad alta voce e accolto dal ministro Speranza nel recente Dl Sostegni, rappresentino quella svolta che tutti ci auguriamo possa arrivare, ovvero la fine dell’incubo, per infermieri e pazienti"