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Salute

HIV ed epatite virale cronica: a Foggia scambio di conoscenze tra medici e specialisti, per un modello di gestione condivisa

Il convegno, che si terrà agli Ospedali Riuniti di Foggia, è stato organizzato dalla Prof.ssa Teresa Antonia Santantonio, Direttore della Struttura Complessa di Malattie Infettive Universitaria del Policlinico di Foggia e Prof. Ordinario di Malattie Infettive del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Foggia

Sabato 28 settembre, alle 8.30, presso la Sala Turtur dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria 'Ospedali Riuniti' di Foggia, si terrà il convegno 'Indicazioni pratiche per un modello di gestione condivisa tra medico di Medicina generale e specialista Infettivologo del paziente con epatite virale cronica da HBV/HCV o con infezione da HIV'.

Il convegno, organizzato dalla Prof.ssa Teresa Antonia Santantonio, Direttore della Struttura Complessa di Malattie Infettive Universitaria del Policlinico di Foggia e Prof. Ordinario di Malattie Infettive del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Foggia, vede protagonisti il Medico di Medicina Generale (MMG) e lo specialista Infettivologo e ha lo scopo di favorire lo scambio di conoscenze su queste importanti patologie e di arrivare attraverso la discussione delle criticità ad ottimizzare il percorso assistenziale complessivo del paziente con epatite cronica virale B o C o con infezione da HIV.

Le epatiti virali croniche da HBV/HCV sono oggi controllabili o curabili. Da alcuni anni sono, infatti, disponibili farmaci efficaci e sicuri in grado di inibire stabilmente la replicazione del virus dell’epatite B in quasi tutti i pazienti o in grado di eliminare il virus dell’epatite C in oltre il 95% dei pazienti con epatite cronica C. Pertanto, l’identificazione precoce del soggetto con epatite cronica B o C, la stadiazione della sua malattia e un precoce intervento terapeutico sono azioni essenziali per la cura ottimale di questi pazienti e per ottenere l’eliminazione dell’epatite virale B e C entro il 2030, obiettivo richiesto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. 

L’infezione da HIV costituisce oggi un modello patognomonico di patologia cronica. La disponibilità della terapia antiretrovirale ha permesso di trasformare la sindrome da immunodeficienza acquisita da malattia rapidamente evolutiva e fatale in malattia cronica che comporta la necessità di sviluppare modelli organizzativi in grado di rispondere al divenire delle specifiche esigenze del paziente lungo il decorso della patologia e pone la necessità di una costante interazione e integrazione tra “medicina del territorio” e “medicina ospedaliera”.

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