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Salute

Green pass senza vaccino: ipotesi falsi positivi in farmacia, indaga la Procura di Bari

La testimonianza video di un cittadino sarebbe stata acquisita dalla Procura di Bari, che per questo avrebbe avviato gli accertamenti

La Procura di Bari avrebbe aperto una indagine conoscitiva – non ci sono né indagati e né ipotesi di reato al momento – sulla base di alcune segnalazioni fatte via social – circa il tentativo di ottenere il super green pass evitando il vaccino attraverso falsi tamponi positivi effettuati in farmacia per certificare la positività. Il sospetto degli inquirenti è che vi siano delle farmacie compiacenti dei Bari e della provincia che si prestino a questo escamotage e che a distanza di una settimana accerterebbero la negativizzazione con un tampone di controllo, consentendo così di ottenere la certificazione verde senza sottoporsi a vaccino ma grazie all’avvenuta guarigione. La testimonianza video di un cittadino sarebbe stata acquisita dalla Procura di Bari, che per questo avrebbe avviato gli accertamenti.

Sul caso si è espresso anche il presidente dell'Ordine dei Farmacisti Bari e Bat, Luigi d'Ambrosio Lettieri: "La vigente disciplina non esclude che un soggetto positivo al Covid-19 si rechi in farmacia o in un laboratorio autorizzato e si sottoponga alla esecuzione del tampone esibendo illecitamente la tessera sanitaria di persone già risultate positive. In questo modo viene certificata l'infezione e si ottiene, dopo dieci giorni e tampone positivo, un green pass da guarigione, evitando così la vaccinazione. La conferma di tale gravissimo rischio di elusione delle norme in materia di prevenzione del contagio da Covid-19 viene dalla lodevole attività investigativa delle autorità competenti di polizia giudiziaria impegnate a smascherare gli autori di atti criminali che escludo possano coinvolgere farmacie ‘compiacenti’. In base alle vigenti disposizioni, infatti, oggi le farmacie eseguono il tampone antigenico acquisendo solo la tessera sanitaria del richiedente. Per evitare ogni forma di illecito e abuso occorrerebbero, a nostro avviso, due sole misure: l’introduzione immediata dell’obbligo di accertamento dell’identità del soggetto che si sottopone al tampone e l’introduzione di aggravanti che consentano di irrogare sanzioni più severe a carico di irresponsabili mascalzoni che mettono a rischio la salute pubblica".


 

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