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Ginecologi obiettori a Foggia, 'Donne in rete' lancia l'allarme: "Non si costringa al ‘turismo sanitario’ per ottenere Ivg"

L'associazione foggiana ha organizzato un dibattito pubblico sul tema: si parlerà del diritto delle donne all’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, sancito da oltre quarant’anni dalla legge 194/78 e la difficoltà di accedervi per la carenza di medici non obiettori di coscienza

Aumentano i ginecologi obiettori a Foggia e provincia, 'Donne in rete' lancia l'allarme: "Non si costringano le donne al ‘turismo sanitario’ per Ivg".

L'associazione foggiana ha organizzato un dibattito pubblico sul tema - 'Il punto sulla 194. Salute e obiezione di coscienza' - in programma il prossimo venerdì, 19 novembre, presso la sala convegni della Cgil, in via della Repubblica a Foggia, a partire dalle 17,30.

Al centro del dibattito l’annosa questione del diritto delle donne all’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, sancito da oltre quarant’anni dalla legge 194/78 e la difficoltà di accedervi per la carenza di medici non obiettori di coscienza.

“La legge sull'interruzione di gravidanza è perlopiù disattesa per un peccato d'origine: l'obiezione di coscienza", spiega Maria Teresa Santelli, coordinatrice del gruppo Legge 194, all’interno di Donne in Rete. "Scelta che viene fatta anche in assenza di ginecologi non obiettori e perfino in strutture sanitarie pubbliche che dovrebbero assicurare l'applicazione di una legge di Stato".

"L'associazione Donne in Rete di Foggia fin dal 2016, quando si è formato un gruppo di lavoro di cui ancora oggi sono coordinatrice, ha cercato di porre riparo a questo vulnus, occupandosi della problematicità relativa all'attuazione dell’Ivg negli ospedali di Foggia e provincia”. 

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Molteplici le iniziative dell’associazione che hanno tenuto sempre alta l'attenzione sulla 194 e anche l’incontro di venerdì va nella medesima direzione, anche alla luce dei problemi che si riscontrano in Capitanata. 

“La nostra azione mira ad impedire che, a Foggia e provincia, il numero già ridotto di non obiettori e non obiettrici (numero destinato ad assottigliarsi ancora di più a causa dell’uscita dal mondo del lavoro dei pochi professionisti rimasti) costringa le donne ad un ‘turismo sanitario’, verso strutture in grado di erogare la prestazione", spiega.

"Riteniamo che sia molto importante il dibattito pubblico su un tema come quello dell’Ivg, una conquista di civiltà che ora più che mai è a rischio”, ha aggiunto Santelli. 

Ad offrire il proprio contributo al dibattito saranno Giulia Crivellini, avvocata e tesoriera di Radicali Italiani, Regina Barile, praticante avvocata, membra dell’associazione Donne in Rete, Cinzia Celeste, giornalista del quotidiano l’Attacco, Maria Teresa Santelli, coordinatrice del gruppo legge 194; modera Teresa Manna, presidente Donne in Rete.

In ottemperanza alle norme anti Covid in vigore, l’accesso alla sala convegni sarà consentita solo ai titolari di green pass. 

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