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"Picco di contagi raggiunto", la previsione di Lopalco: "Stiamo uscendo dalla pandemia"

Il commento dell'epidemiologo a 'Un giorno da pecora': "Non voglio fare previsioni troppo ottimistiche ma credo che in primavera potremo fare i conti con una situazione nuova, con la popolazione in gran parte vaccinata oppure entrata in contatto col virus"

Variante Omicron in Puglia e in Italia. Pier Luigi Lopalco ribadisce le sue convinzioni sui contagi e fa anche una previsione per i prossimi mesi: “Credo che abbiamo raggiunto il picco della pandemia dopo la Befana, ne stiamo uscendo, lo penso proprio. Tipo che il mese prossimo non ci sarà più”, ha commentato ai microfoni di ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio 1.

L’ex assessore regionale alla salute ha poi aggiunto: "Non voglio fare previsioni troppo ottimistiche ma credo che in primavera potremo fare i conti con una situazione nuova, con la popolazione in gran parte vaccinata oppure entrata in contatto col virus". Una posizione piuttosto vicina a quella del direttore di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti, secondo cui a inizio primavera l’Italia avrà raggiunto l’immunità di gregge.

Secondo Lopalco ci sarebbero, a quel punto, anche i margini per una limitazione nell’uso dei dispositivi di protezione: “Toglierci anche le mascherine? Come trend sì poi però dobbiamo sempre aspettare i dati".

Proprio nella giornata di oggi la Puglia ha fatto registrare il numero più alto di contagi giornalieri (oltre 12400), anche se il riconteggio in atto da alcuni giorni dei tamponi antigenici effettuati dal 1° gennaio rendono difficile comprendere se nei giorni scorsi i dati giornalieri abbiano prodotto numeri addirittura superiori. Tuttavia, Lopalco è convinto che il punto massimo della curva sia stato raggiunto: “Dobbiamo continuare a consolidare i dati fino alla fine del mese, ma il picco, inteso come punto massimo della curva epidemica, credo sia stato raggiunto”, ha dichiarato ieri all’Adnkronos salute.

Alla stessa agenzia di stampa, l’epidemiologo ha anche detto la sua sui protocolli di quarantena e tamponi di controllo: "Non bastano 'ritocchini'. Sono convinto che dobbiamo rivedere tutte le regole, sia della quarantena che dell'isolamento legati al Covid. Lo scenario è profondamente cambiato, non possiamo usare le stese indicazioni. Oggi abbiamo a che fare con un virus diverso. Ormai è Omicron la variante che sta circolando nel nostro Paese. E abbiamo una popolazione vaccinata al 90%. Non possiamo prescindere da questi due elementi e applicare le stesse regole, appena modificate, che applicavamo quando circolava la variante Alfa o la Delta, in una popolazione molto meno vaccinata".

“Facendo solo 'ritocchini' – ha aggiunto – rischiamo di creare più danni, con le regole, che vantaggi per la salute pubblica. Per esempio: possiamo evitare, finalmente di fare il tampone per uscire dalla quarantena? Questa indicazione sovraccarica il sistema per i test molecolari. E per gli antigenici, se li facciamo, siamo consapevoli che servono a poco. L'autorità di sanità pubblica ci dice che con due o tre dosi di vaccino, continuando ad avere banali regole di precauzione, come quella di non andare a far visita a persone immunodepresse se si sono avuti contatti o sintomi, si può essere liberi di vivere. Non sei prigioniero a casa in attesa di un certificato".

Secondo Lopalco, la fase endemica è ormai alle porte, per cui c’è la necessità di un cambio di gestione: "Bisogna assolutamente andare verso una gestione endemica del virus. Questo perché: numero uno il cittadino viene responsabilizzato e, numero due, l'intera sanità viene sburocratizzata. In questo momento le nostre Asl stanno morendo di burocrazia su quarantene, isolamenti, prenotazioni, rientri. Questa era una gestione che poteva andare bene quando si dovevano arginare i focolai, oggi non va bene più. Il virus è endemico".

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