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Covid, crolla l'incidenza in Puglia: Foggia tra le province in cui virus circola meno

Rispetto al picco raggiunto il 14 luglio scorso, il numero di casi per 100mila abitanti è passato da 1421,9 a 388,9. Resta alto il numero dei decessi, ma in calo del 54% rispetto allo scorso anno

Quando si parla di Covid, cercare di formulare previsioni a lungo termine non è mai una idea lungimirante. Le diverse ondate, cagionate spesso dall'avvento di nuove varianti alternatesi negli ultimi 12 mesi, ovvero, dall'inizio della campaga vaccinale, lo testimoniano. Più semplice studiare l'andamento attuale e compararlo a quanto avvenuto nelle settimane passate. 

Nel caso della Puglia, come nel resto della Penisola, è evidente come la curva dei contagi sia in progressivo calo. Il picco dell'ondata estiva, prodotta dalla diffusione della Omicron 5, è stato ormai raggiunto un mese fa (13150 casi il 12 luglio e 1421,9 di incidenza il 14 luglio). Da allora, il dato relativo alle nuove positività accertate e, di conseguenza, dell'incidenza di casi ogni 100mila abitanti, è costantemente diminuito fino a tornare ai numeri di inizio giugno. 

Con i 2092 casi registrati ieri, la Puglia ha chiuso la settimana di monitoraggio con una incidenza di 388,9 casi, scendendo per la prima volta sotto quota 400 dopo ben cinquantuno giorni. Interessante notare come nel giro di un mese l'incidenza sia diminuita quasi del 73%, 

Spostando l'analisi a livello provinciale, Foggia è - insieme alla Bat e a Bari - una delle tre province con il numero di casi per 100mila abitanti inferiore alla media regionale (290,7), nonché la seconda con il dato assoluto più basso, dopo Barletta-Andria-Trani. Va evidenziato che anche nel pieno dell'ondata estiva, i numeri di nuovi positivi nel Foggiano (in relazione agli abitanti) è sempre stato tra i più bassi della regione. Anche in Capitanata il calo dei casi nell'ultimo mese supera il 70%. 

Sul fronte ricoveri resta stabile la situazione: anche durante il picco, i numeri di posti letto occupati non ha mai superato la soglia critica nei reparti ordinari così come in terapia intensiva. Va evidenziato, inoltre, che una percentuale di posti letto occupati nei reparti di area medica afferiscono a pazienti ricoverati per altre patologie e risultate poi positive al tampone. 

Per converso, resta ancora alto il numero dei decessi, 210 negli ultimi trenta giorni, 1920 dall'inizio dell'anno. Un dato, quest'ultimo, comunque estremamente inferiore a quello registrato nello stesso periodo del 2021, quando le vittime registrate furono 4205, ovvero il 54% in più. 

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