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Sabato, 20 Aprile 2024
Salute

Covid, farmaci per evitare ricoveri e virus come una influenza. Lo Caputo: "Fine pandemia non sia un liberi tutti"

Il punto sulla situazione attuale a Foggia, dove si registra una frenata del calo dei ricoverati: "Pressione sui reparti pressoché invariata, ma siamo riusciti a chiudere Gastroenterologia ed Endocrinologia"

"Attualmente il numero dei ricoverati è stabile, non è diminuito come sembrava potesse accadere verso la fine febbraio". Il quadro della situazione Covid in Puglia e nella provincia di Foggia non è preoccupante, ma è giusto tenere alta l'attenzione, anche alla luce del cospicuo aumento di contagi registrato nelle ultime settimane. Una risalita della curva che in parte spiega la frenata del calo dei ricoverati, come evidenziato dal prof. Sergio Lo Caputo del reparto di Malattie infettive e responsabile delle sperimentazioni del Policlinico Riuniti. 

Lo Caputo rimarca un dettaglio importante, ovvero la presenza nei reparti Covid sia di pazienti per i quali il ricovero è determinato dal virus, che di persone risultate positive al tampone - e quindi poste in isolamento -, ma ricoverate per altri motivi: "Per ora all'aumento dei casi non è corrisposto un sensibile aumento delle ospedalizzazioni, ma è chiaro che - rispetto a quanto accaduto fino a fine febbraio - ci aspettavamo una diminuzione del numero di pazienti. Invece, la pressione sui reparti è pressoché la stessa", precisa Lo Caputo che poi aggiunge: "Siamo comunque riusciti a chiudere due reparti Covid, gastroenterologia e endocrinologia, e a diminuire di una trentina di posti letto l'area. Tutto il resto è rimasto invariato". 

Invariata resta anche la situazione legata allo sviluppo delle forme gravi, che riguardano pazienti non vaccinati o immunodepressi. Per questi ultimi prosegue la somministrazione di farmaci antivirali e anticorpi monoclonali: "Sono aumentate le richieste, nelle ultime settimane abbiamo aumentato l'attività che ho sponsorizzato da tantissimo tempo. Gli effetti ci sono, perché ai pazienti sui quali riusciamo a intervenire tempestivamente riusciamo a raggiungere l'obiettivo principale, ovvero scongiurare il ricovero". La platea dei farmaci potrebbe presto ampliarsi: "Ci saranno degli ulteriori trial clinici ai quali parteciperemo, sia per quanto riguarda i monoclonali che gli antivirali. È un aspetto positivo perché ci consente di ampliare la gamma nonché la possibilità di trattare le persone con dei farmaci che possono evitare il ricovero. La strada da intraprendere è questa, così da non registrare passivamente il numero di ricoveri di persone fragili che stanno male, ma di anticipare le mosse del virus. Questo ci consentirà di rendere la malattia controllabile come se fosse una influenza e quindi arrivare a registrare pochi accessi ai reparti Covid anche a fronte di un numero sostenuto di casi". 

Secondo Lo Caputo l'incremento di casi non rappresenta l'anticamera di una quinta ondata: "Probabilmente questo aumento riguarderà il mese di marzo. Credo che sia imputabile in parte anche a un calo dell'attenzione generale. Direi che sia fisiologico, visto che se ne parla meno e nemmeno si può pretendere che la popolazione resti sempre chiusa in casa". 

Tuttavia, resta il timore che la fine dello stato di emergenza sia interpretata come la fine della pandemia: "L'emergenza si concluderà da un punto di vista burocratico, ma non deve essere interpretato come un libera tutti. Sarebbe un errore, considerando che venti giorni dopo ci saranno le vacanze di Pasqua. Il passaggio deve essere graduale. L'avvento della bella stagione può aiutare relativamente; serve attenzione perché sia la Omicron, che la sottovariante Omicron 2 sono altamente infettanti. La diminuzione degli anticorpi nei vaccinati e l'alta contagiosità della variante spiegano questo numero alto di contagi, però fortunatamente il numero di casi sintomatici e di persone che stanno male davvero resta ancora basso". 

Tra i contagiati si registrano anche diversi casi di reinfezione: "Molte persone che hanno contratto un'altra variante nel 2020 o all'inizio del 2021, sono risultate poi positive alla Omicron. Però, nella quasi totalità dei casi, si è sviluppata una forma paucisintomatica o asintomatica", spiega Lo Caputo. 

Secondo il responsabile delle sperimentazioni del Riuniti, i mesi a venire saranno fondamentali anche per la riorganizzazione dei reparti ospedalieri, alla luce del fatto che una buona parte dei pazienti Covid sono ricoverati per altri motivi non legati al virus: "Per ora continueremo così, ma non appena i casi si ridurranno bisognerà pensare a una ripianificazione, in maniera tale che ci siano reparti Covid di pertinenza di malattie infettive e pneumologia, dove andranno collocati i soli pazienti con la polmonite da Covid. Ma, per esempio, un paziente di cardiologia positivo a tampone e asintomatico, dovrà essere seguito dai cardiologi. Questo è fondamentale, altrimenti si corre il rischio di perdere tempo prezioso e di continuare a bloccare gli ospedali. La riorganizzazione andrà pianificata assolutamente non più tardi del mese di giugno, per arrivare preparati a settembre, così da scongiurare una nuova situazione di emergenza". 

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