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Pasticcio e Marrangio, i clown dottori che portano la cura del sorriso ai bambini di Casa Sollievo: "Quest'anno a distanza"

Una piattaforma collega 15 stanze della Pediatria Oncologica, compresa la sala giochi, alla 'centrale' dei clown-dottori. "Il nostro obiettivo è entrare nella vita dei piccoli pazienti come ventata di gioia in un momento di dolore"

È ormai dal mese di marzo che, a causa della pandemia, ad alcuni speciali dottori è impossibile accedere ai reparti pediatrici per somministrare quell’essenziale terapia di cui tutti - e ancor di più i bambini – necessitano nei momenti più difficili della vita: il sorriso.

Ed è proprio guardando all’importanza della terapia del sorriso che ‘Casa Sollievo della Sofferenza’ ha progettato e realizzato, anche grazie a preziose donazioni di alcuni benefattori dell’Opera di San Pio, una piattaforma tecnologica dedicata alla clownterapia in videochiamata.

In seguito alle positive esperienze vissute in aprile dai bambini oncologici con l’iniziativa ‘Il Sorriso Chiama’ di Fondazione Dottor Sorriso, Michele Giuliani, direttore generale di Casa Sollievo, ha ritenuto indispensabile ristabilire la presenza, seppur con modalità da remoto, dei Dottori Clown nel reparto di Oncoematologia Pediatrica. In 15 stanze della Pediatria Oncologica, compresa la sala giochi, è stato collocato un monitor televisivo di 40 pollici al quale è stato collegato un mini computer, una webcam ad alta risoluzione con microfono integrato e una tastiera Bluetooth con touchpad.

L’ospedale ha messo poi a disposizione dei Dottori Clown alcuni locali di fronte il Poliambulatorio Giovanni Paolo II, dov’è la sede del reparto, e anche qui è stato installato un monitor televisivo con stesse caratteristiche e accessori. Gli effetti della terapia del sorriso sono straordinari e scientificamente dimostrati. Pasticcio e Marrangio sono i clown che dal 2004 portano gioia e spensieratezza nelle Pediatrie dell’ospedale di San Pio. Entrano in punta di piedi nella vita dei bambini e degli adolescenti presenti in reparto e una volta dentro creano caos e allegria sorprendenti.

“Sono stati 10 mesi difficilissimi lontano dai bambini e lontano dal reparto”, spiega Mino Danuzzo, che nel 2000 ha dato vita al Dottor Pasticcio. “E’ una modalità nuova per noi e per i pazienti, ma in questo momento è l’unica possibile”. Seppur mediata attraverso un monitor, quella del sorriso è pur sempre una terapia. Fondamentale è il briefing che prima di ogni incontro viene fatto con la coordinatrice infermieristica Celeste Ricciardi “durante il quale – continua Danuzzo – veniamo informati sulle presenze giornaliere, sulla situazione vissuta dal piccolo paziente e sulla scorta di tutto questo improvvisiamo il nostro piccolo show”.  

Ogni paziente è protagonista di uno spettacolo cucitogli addosso da questi due professionisti della commedia dell’arte: “analizziamo i comportamenti, le abitudini, i gusti di ogni piccolo paziente che in quel momento vive i suoi sentimenti e le sue esperienze in modo sicuramente differente da altri pazienti lì presenti” aggiunge Michele Fiore, conosciuto in reparto come Dottor Marrangio.

“Grazie alla tecnologia siamo riusciti ad avere la clown-terapia a distanza e ripristinare la vicinanza tra clown-dottore e paziente nel mondo reale”, spiega Lucia Miglionico, oncoematologa pediatrica di Casa Sollievo. “La clown-terapia è quella parte della terapia che riporta la luce, il sorriso e  la speranza, e proietta il bambino in quello che sarà il suo mondo futuro, quello di bambino guarito”, conclude.

È importante – riprende Pasticcio – non ricordare solo i nomi dei bambini e dei loro genitori, ma ogni particolare che ci raccontano. Il nostro obiettivo è entrare nella loro vita come ventata di gioia in un momento di dolore, per questo è vietato parlare di malattia. Cerchiamo di essere proiettati sempre verso il futuro, verso il ritorno alla normalità”.

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