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VIDEO | Sindaci contro la chiusura dei Punti di Primo Intervento: "Così non va bene, salute va tutelata"

Se la Regione Puglia non rivedrà la delibera che taglia 39 punti di primo intervento (5 in Capitanata), sono pronti a qualsiasi iniziativa a tutela della salute nei loro territori. È il sentimento emerso ieri dalla riunione dei sindaci di Torremaggiore, Vieste, Vico del Gargano, Monte Sant'Angelo e San Marco in Lamis.

Tutti con accessi superiori ai 6mila annuali (eccetto Monte che però ha inaugurato il servizio da pochissimo tempo, per una spesa di 1,2 milioni di euro di soldi pubblici. Assurdo cancellare tutto con un tratto di penna), non hanno intenzione di subire. passivamente. Contestando anzitutto il metodo: "Emiliano non può dire di voler ascoltare i territori a cose fatte. Perché le cose sono fatte".

In effetti, per quanto D'Arienzo sostenga di avere notizie di una mera proposta di delibera, non ancora approvata in giunta regionale, il provvedimento taglia-ppi è assolutamente realtà: l'ok di Emiliano ed assessori è arrivato il 26 febbraio scorso, in piena campagna elettorale, e pertanto mai comunicato. Sino ad oggi.

La tabella di marcia è chiara e li trova tutti concordi: prima del 20 aprile, giorno in cui Emiliano ha convocato i dg Asl, i primi cittadini incontreranno Piazzolla.  A lui daranno preciso mandato: andare al tavolo col governatore con un niet categorico a nuove mannaie. Non senza una alternativa, quantomeno. Successivamente toccherà a loro incontrare il presidente della Regione che, per parte sua, punta il dito contro le norme del Mef e il famigerato piano operativo a cui è sottoposta la Puglia dopo il piano di rientro dal deficit.

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