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Resa dei conti a Palazzo Dogana, partiti "emarginati" contro il presidente. Gatta tranquillo: "Non ci sono problemi"

Si apre la verifica alla Provincia di Foggia. Le forze di maggioranza lamentano il mancato coinvolgimento da parte del presidente nella programmazione e nelle scelte

"Il presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta è assolutamente irriguardoso nei confronti dei partiti che lo hanno sostenuto e lo hanno votato". Il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Giandonato La Salandra è tranchant ed esprime forse la posizione più oltranzista ma non certo isolata e solitaria: per quanto gli altri partiti possano ammorbidire la linea, il concetto nella sostanza non cambia molto. I meloniani, peraltro, manco a dirlo, non sarebbero tutti d'accordo, ma addirittura spaccati. Con toni più moderati, anche l'altro coordinatore, Franco Di Giuseppe, aveva lasciato intendere che ci fosse un cortocircuito: "Abbiamo la necessità di capire quale sia la programmazione provinciale - disse in una conferenza stampa meno di un mese fa - perché non abbiamo mai avuto un confronto con il presidente della Provincia sul tema", per rendere più fluida l'azione amministrativa. La Salandra è meno indulgente. Contesta, in particolare, la sua predilezione per il civismo. "Anche nell'attribuzione delle deleghe questo atteggiamento è assolutamente inaccettabile. In termini elettorali, i partiti del centrodestra gli hanno portato molto di più".

Non perdona, ma come noto, il presidente della Provincia, in base alla legge Delrio, tecnicamente non si può sfiduciare, a meno di una sfiducia meramente politica e formale restando in carica. "Non credo che ci siano problemi di questo tipo", dice Gatta, apparentemente all'oscuro dei mal di pancia. "Non mi sono mai sottratto al confronto e al dialogo", afferma in riferimento all'eventualità di aprire una verifica, per la verità già a calendario prima del lockdown - Sono a completa disposizione anche perché, più che una verifica, possiamo fare un bilancio dell'attività svolta dal presidente che ha spento le prime due candeline e dai consiglieri provinciali che tra qualche mese sono in scadenza".

Più che una verifica in senso stretto, anche considerato che tra pochi mesi si conclude il mandato del Consiglio, si prospetta una resa dei conti tra i partiti, che lamentano più o meno sottotraccia il mancato coinvolgimento, e il presidente. La prima riunione delle forze di maggioranza era fissata per venerdì scorso, poi è slittata a questo martedì.

Il presidente ha ancora due anni davanti - chiaramente la sua permanenza è subordinata alla riconferma alle prossime elezioni amministrative a Candela nel 2021 - ed effettivamente al giro di boa i partiti vogliono capire cosa sia stato fatto e cosa si può programmare.

"Rendere più partecipi i partiti che lo hanno eletto aiuterebbe tutti, a iniziare dal presidente della provincia che purtroppo in tante occasioni li ha emarginati - insiste anche il segretario provinciale della Lega Daniele Cusmai Noi siamo stati il partito con più consiglieri provinciali, abbiamo sostenuto fortemente il presidente e abbiamo uomini e donne che potrebbero comunicare meglio sui territori cosa intende fare, cosa ha fatto e cosa si potrebbe fare". Se solo ne fossero a conoscenza. "Molte volte sono state fatte delle scelte in cui i partiti non sono stati affatto coinvolti", lamenta Cusmai sulla falsa riga dei colleghi. Si aspetta una dose di riconoscenza nei confronti di chi ha contribuito alle elezioni.

Sarà oggetto del tavolo anche la delega di Rosario Cusmai, candidato con il centrosinistra alle ultime elezioni. I partiti chiederanno di superare questa ambiguità.

Pochi giorni fa, l'Udc ha comunicato che sarà presente alle prossime consultazioni elettorali per la Provincia. Sono eleggibili a consigliere provinciale i sindaci e i consiglieri comunali in carica, e li eleggono sindaci e consiglieri della provincia. Il coordinatore Francesco D'innocenzio, intanto, non è stato invitato al tavolo della coalizione. "Io non sono stato ancora interpellato, evidentemente non hanno bisogno di noi - dice piccato - non è un problema". Conferma la tesi dei partiti tagliati fuori e annuncia una lista per l'elezioni di secondo livello. "La stiamo già preparando"

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