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Landella spalle al muro a un passo dall'azzeramento: nella nuova giunta personalità di 'alto profilo' e conferme

Entro mercoledì, il sindaco di Foggia potrebbe cedere al diktat di Fratelli d'Italia. La nuova squadra potrebbe contemplare tecnici e assessori uscenti. Senza un accordo di massima, giovedì il Consiglio comunale potrebbe trovarsi di nuovo a sbrigare solo gli adempimenti di rito

Franco Landella sarebbe pronto a cedere al diktat di Fratelli d'Italia che lo ha messo con le spalle al muro: ha tempo fino a mercoledì per l'azzeramento, altrimenti il partito farà le sue scelte. Ma azzerare non significa annullare e la nuova Giunta potrebbe essere un mix di conferme e personalità di 'alto profilo', formula che rimpiazza 'i migliori' per non offendere nessuno.

L'ultimatum è stato lanciato direttamente da Galeazzo Bignami, in carne e ossa: a sorpresa, il commissario inviato a Foggia da Giorgia Meloni, venerdì pomeriggio, si è presentato al tavolo del centrodestra foggiano. Per certi versi avrebbe pure rassicurato il sindaco: non c'è stata alcuna riunione a Roma del centrodestra sul caso Foggia, di cui si discute a Foggia e basta. Com'era nell'aria, quella di Fratelli d'Italia è la posizione più intransigente nella coalizione, per quanto in linea con Forza Italia, perché non solo ha dettato una scadenza ma pretende che si faccia tabula rasa prima ancora di cominciare a ragionare dei nomi. Fratelli d'Italia non si accontenterebbe di rimpastini e non accetterebbe rendite di posizione, per quanto poi si vociferi che tra i confermati potrebbero esserci anche meloniani. Insomma, il partito vuole che Landella rinunci pure ai fedelissimi, finora intoccabili. E non si tratta di una valutazione dell'operato: non ci sono promossi e bocciati, è una questione squisitamente tecnica.

Passata la Pasqua, come da accordi, i capigruppo sono stati invitati ad una riunione allargata ai coordinatori cittadini, provinciali e regionali. Nomi, finora, non se ne sarebbero fatti. Il percorso tracciato da Forza Italia, che per prima aveva chiesto l'azzeramento, prevede di analizzare ogni casella e individuare la figura migliore. La Lega non avrebbe alcuna intenzione di andare allo scontro con gli altri partiti né di avanzare pretese, per quanto fino a poco tempo fa fosse orientata solo a riempire le postazioni vacanti, preservando due assessorati e la vicesindacatura. Certo, non è detto che a un certo punto non si ritiri fuori il manuale Cencelli.  

Insieme per Foggia, il gruppo nato dalla scissione dei Popolari Pugliesi, avrebbe preferito attendere le risultanze delle Commissione di accesso prima di procedere alla verifica per rilanciare l'azione amministrativa, ma si adegua: "Se i partiti hanno ritenuto opportuno farlo prima, anche noi esprimeremo il nostro 'alto profilo' - afferma il capogruppo Pasquale Rignanese - io sono dell'opinione che la città non si debba fermare e dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme per il bene comunque. Ci adeguiamo alla volontà della maggioranza e diremo anche noi la nostra". Lui crede nel primato della politica: "I tecnici devono coadiuvare la politica. Abbiamo visto tante persone che avevano altri valori, quelli umani, che hanno dimostrato di saper gestire bene la cosa pubblica e soprattutto di gestirla con il cuore, che secondo me è il valore più grande che una persona dovrebbe avere nel momento in cui si deve occupare di qualcosa che non gli appartiene".

Il Consiglio comunale tornerà a riunirsi giovedì 15 aprile e senza Giunta non è detto che si vada molto oltre i primi adempimenti di rito, ritrovandosi sul più bello di nuovo senza numero legale. L'ultima seduta risale al 23 marzo, quando è stato eletto presidente Lucio Ventura per poi interrompere le comunicazioni come da previsioni della vigilia, senza procedere alla trattazione dei successivi accapi all'ordine del giorno. La massima assise è chiamata ad eleggere un nuovo vicepresidente del Consiglio comunale, dopo le dimissioni dell'avvocato Giulio Scapato, rassegnate dopo l'incendio alla sua auto e pochi giorni dopo il secondo tentativo delle opposizioni di far cadere l'amministrazione Landella attivando invano il meccanismo per lo scioglimento anticipato. Il ruolo spetta da regolamento alla parte politica opposta rispetto a quella che ha eletto il presidente, dunque alla minoranza. Il Consiglio dovrà anche provvedere alla surroga di due componenti della commissione regolamento, per sostituire i dimissionari Leonardo Di Gioia e Longo.

Arriva in aula, inoltre, il nuovo Regolamento per la disciplina della videosorveglianza assieme alla mozione per l’installazione del 112 quale numero unico per le emergenze. Poi ci sono tutti gli argomenti di seconda convocazione che il Consiglio si trascina da mesi, uno su tutti il maxi debito Unieco da oltre 7 milioni di euro, per i lavori all'impianto di biostabilizzazione della discarica di Passo Breccioso. La sfilza dei debiti fuori bilancio è lunga. È stata ritirata, invece, la proposta di delibera relativa cambio della destinazione di un fabbricato in via Gramsci.

"Palazzo di Città è diventato una masseria senza curatolo", è il caustico commento del gruppo consiliare del Pd che osserva come siano passati ormai sei mesi dall'ultima riunione del Consiglio comunale che "ha prodotto atti amministrativi", in cui sono stati trattati tutti gli argomenti all'ordine del giorno. "Da allora ad oggi - affermano i Dem Pasquale Dell'Aquila, Lia Azzarone, Francesco De Vito, Michele Norillo e Anna Rita Palmieri - abbiamo assistito esclusivamente a conflitti politici, inchieste della magistratura, dimissioni e, da ultimo, la nomina della Commissione prefettizia chiamata a verificare o meno l'esistenza di infiltrazioni mafiose. Il governo della città? Non interessa a nessuno. La soluzione dei problemi dei foggiani? Non interessa a nessuno. La priorità è allestire una nuova Giunta per gestire gli ultimi scampoli della peggiore consiliatura degli ultimi 30 anni. E anche su questo il centrodestra e il suo leader Landella non riescono a trovare un minimo di sintonia".

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