Unità d’Italia: La Destra di Capitanata contro il leghista Calderoli
Divampa la polemica tra Paolo Agostinacchio e il ministro della Lega Nord che ha definito folli le celebrazioni per il centocinquantenario
“Il 150° anniversario dell’Unità d’Italia deve essere ricordato con la solennità che la ricorrenza merita. I martiri, coloro che hanno lottato all’ombra del tricolore, devono essere ricordati in quanto esempi validi per le future generazioni. Non esiste avvenire senza passato, l’albero non cresce senza le radici. Negare le radici è atto irresponsabile soprattutto in un momento in cui la globalizzazione impone l’esaltazione delle identità”. La Destra di Capitanata si pone contro l’alleato leghista nazionale che attraverso le parole del ministro Calderoli ha dichiarato “folli” le celebrazioni per il centocinquantenario.
In un comunicato congiunto firmato dal segretario regionale Paolo Agostinacchio, dal coordinatore dauno Stefano Ieffa e dal segretario del capoluogo Enzo Iannantuono, il partito prende le distanze dalle polemiche leghiste: “Nel ricordo del 150° anniversario e nel ribadire il valore dell’unità ed indivisibilità della Patria non possiamo escludere dal Fatto Risorgimentale tutto ciò che è accaduto, riguardante anche i vinti. La storia non può essere settaria, altrimenti non è di insegnamento per le future generazioni. Ribadire, quindi, in questa occasione le origini della Questione Meridionale è un dovere culturale e politico”.
Dovere della memoria che, tuttavia, si accompagna ad alcune problematiche: “La Destra esprime, invece, preoccupazione per i troppi distinguo che si registrano in Italia, nel momento in cui l’unità dovrebbe indurre ad un’azione comune. Il 17 marzo è Festa nazionale senza se senza ma; è un’occasione per gli italiani di incontrarsi e di venire fuori da una quotidianità che non fa onore al sangue ed al sacrificio dei nostri padri”.