Udc spaccato, Cera ai foggiani: “Non avete lavorato”. Iaccarino: “Non accettiamo accuse”
Miranda si dissocia da Iaccarino. Angelo Cera apre un canale di dialogo con Mongelli ma punta il dito contro i dirigenti foggiani rei di "non aver lavorato" e aver raccolto "soltanto 1400 voti"
600mila voti alle ultime elezioni, circa un milione e mezzo in meno rispetto a quelli del 2008. Questo il bottino racimolato dall’Udc nelle urne del 24 e 25 febbraio. In un contesto di generale e totale incertezza, un punto fermo dunque questa tornata lo ha segnato. Ed è il tramonto del Terzo Polo immaginato da Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini, usciti poderosamente sconfitti dalla tornata elettorale (il secondo, con soli 160mila voti raccolti a livello nazionale, non è riuscito neanche a confermarsi in Parlamento).
La gloriosa storia dello scudocrociato subisce una drammatica battuta d’arresto. Soli 8 i seggi conquistati alla Camera contro i 36 del 2008. Tra questi, è notizia delle ultime ore, siederà anche il foggiano e parlamentare uscente Angelo Cera. A darne notizia è Roberto Occhiuto, il primo dei non eletti in Calabria, l’altra circoscrizione, oltre alla Puglia, rispetto alla quale il capolista Lorenzo Cesa avrebbe dovuto scegliere.
E certo che il sindaco di San Marco in Lamis, che ora si appresta ad una dura battaglia costituzionale per restare anche alla guida dell’ente (recenti normative dispongono la incompatibilità tra le due cariche anche per i comuni sotto i 20mila abitanti), ha avuto un bel da fare a rivendicare il risultato pugliese, il “meno peggio”, sostiene, in un contesto di debacle totale. Appena 45mila voti in Puglia, meno di 1/4 di quelli del 2008 (quasi 190mila voti, 4seggi). Di questi 10.600 appartengono alla Capitanata. Cera prova ad evidenziare il suo 3,26% ma l’insoddisfazione deborda. E spacca il partito.
Furioso il coordinamento provinciale di venerdì scorso, fanno sapere i bene informati. Son volati stracci e parole grosse. “E si rischiava anche di andare oltre” lo sfogo di un uddicino. Cera si sarebbe scagliato contro i dirigenti, “rei di non aver lavorato”. Imputato per eccellenza è il capoluogo dauno: poco più di 1400 voti, “a Foggia un risultato che non ci aspettavamo”, dichiara il segretario provinciale, che avrebbe avvertito “molto cose vanno riviste”.
Implicito il riferimento ai recenti ingressi: i consiglieri Leonardo Iaccarino, Luigi Miranda, Eugenio Iorio. Sono loro essenzialmente sul banco degli imputati. “Avete dormito tutto” avrebbe tuonato Cera. Accuse che al capogruppo del Comune di Foggia proprio non vanno giù. “Non accettiamo le accuse di Cera – si sfoga Iaccarino a Foggiatoday - bisogna guardare ai numeri, non alle percentuali. 1400 voti sono un risultato dignitoso, certamente non assimilabile al 5,5% di Volturino che Cera vuole farci credere e che equivale a 55 voti”.
Quindi la rottura. “Sia chiaro, continua, duro, Iaccarino, “non accettiamo più che la segretaria provinciale si immischi nelle vicende cittadine. Non ci faremo più condizionare dalle scelte sbagliate di un partito che non esiste più. Abbiamo sentito il segretario regionale Sanza che ci ha dato piena autonomia di azione. Da oggi ci riteniamo autonomi, indipendenti e liberi di assumere le nostre decisioni a livello locale”.
Quindi mette in guardia: “qualunque decisione che riguardi il Comune di Foggia deve passare anzitutto attraverso noi”. Il riferimento è al canale di dialogo Cera-Mongelli che si sarebbe aperto per sostenere l’amministrazione. “Per quanto ci riguarda è chiusura netta con questa amministrazione” afferma Iaccarino, che sostiene di parlare a nome dell’intero gruppo consiliare comunale e annuncia per le prossime amministrative una alleanza col centrodestra: “non esiste che andiamo da soli col rischio di farci male un’altra volta.
Scende dalle nuvole il segretario cittadino dell’Udc, Francesco Niglio: “Piena sintonia con Cera; chi non è d’accordo è libero di fare le scelte che più ritiene opportune. La politica non è un obbligo”. Tradotto: per chi non è d’accordo, quella è la porta. Casca dalle nuvole rispetto alle dichiarazioni, forti, rilasciate dal suo capogruppo anche Luigi Miranda raggiunto dalla notizia: “Mi dissocio completamente dalle parole di Iaccarino, che parla a titolo personale. Resto fedele alla linea del partito”. La bufera, insomma, ha appena iniziato a spirare nell’Udc foggiana. E certamente, quando sarà terminata, molte cose saranno cambiate. A partire, probabilmente, proprio dal capogruppo, “reo” di aver sconfessato la gestione del suo segretario provinciale.