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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Troia

"Chi cresce in Italia è italiano": così a Troia si vuole conferire la cittadinanza onoraria a 53 bambini stranieri

La richiesta, che fa propria la proposta Unicef, è del consigliere comunale Giuseppe Beccia ed è datata 20 luglio 2018. Si rivolge ad una assise a trazione Pd, guidata da Leonardo Cavalieri. Ma la mozione giace ancora lì

A Troia ci sono 53 bambini che sono nati in Italia ma, per la legge, sono ufficialmente "stranieri". Lo sono perché i genitori sono cittadini di un altro paese. Il più delle volte questi bambini sono nati a Foggia o a San Giovanni Rotondo, come molti di noi. Sono bambini che conoscono l'italiano molto più della lingua dei loro genitori, che frequentano le scuole italiane e magari parlano in dialetto con i loro coetanei e tifano per il Foggia, come molti di noi. Eppure fino al diciottesimo anno di età, salvo condizioni particolari, restano "stranieri". Per noi non lo sono. Esordisce così il consigliere comunale di Troia, Giuseppe Beccia del Movimento "Libertà è Partecipazione", che all’attenzione del consiglio comunale vorrebbe portare la mozione sul conferimento della cittadinanza onoraria ai 53 minori. La richiesta risale al 20 luglio scorso e – ed è la seconda notizia- si rivolge ad un assise a trazione Pd, guidata dall’anche segretario cittadino dei dem Leonardo Cavalieri. E tuttavia la mozione non è stata ancora calendarizzata. Da qui il pressing del consigliere, tornato ieri via social sull’argomento. Il testo raccoglie una proposta dell'UNICEF e dell'ANCI, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, che invita tutti i Comuni a conferire a questi bambini, come atto simbolico, la cittadinanza onoraria al fine di sollecitare il Parlamento ad approvare la legge sullo "Ius soli". “Abbiamo perciò presentato una mozione consiliare chiedendo che il Comune di Troia conferisca simbolicamente la cittadinanza onoraria a questi minori – continua Beccia- ed esponga uno striscione recante la scritta: "chi cresce in Italia è italiano". Attendiamo ora che il Consiglio Comunale sia convocato e si pronunci. È un piccolo gesto ma in questi tempi può significare tanto" conclude Beccia.

La legge che disciplina attualmente la cittadinanza italiana (legge n. 91, del 5.02.1992) è basata prevalentemente sullo “ius sanguinis”. L’UNICEF Italia ne ha ufficialmente sollecitato la riforma, auspicando un ancoraggio del provvedimento ai principi di superiore interesse del minorenne e di non discriminazione alla base della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Pertanto, nell'ambito del Programma Internazionale “Città Amiche dei Bambini e degli Adolescenti” e della “Campagna Io come Tu”, l'UNICEF Italia ha invitato ogni Comune d'Italia a conferire la cittadinanza onoraria a tutti i bambini di origine straniera nati in Italia che vivono sul proprio territorio, un gesto ufficialmente apprezzato dal Presidente della Repubblica. In data 18 giugno 2014 l'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia (ANCI) e l’UNICEF Italia hanno firmato un protocollo d’intesa in tal senso, incoraggiando il conferimento simbolico della cittadinanza onoraria a questi ragazzi, quale gesto di inclusione finalizzato alla loro piena integrazione giuridica e sociale.

“Assumere questa iniziativa è nelle prerogative dell’ente locale in quanto sede dell’anagrafe e detentore di un rapporto diretto con i cittadini” è scritto nella mozione. Altri Comuni si sono già mossi in questa direzione.

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