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Pronti a costruire un sistema di accoglienza per i braccianti del foggiano

In una nota il presidente regionale Davide Giove e la responsabile Immigrazione e asilo Anna Caputo, esprimono cordoglio per quanto avvenuto a Borgo Mezzanone e lanciano una proposta alle istituzioni locali

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Esprimiamo il cordoglio di Arci Puglia per la tragedia che ha colpito Borgo Mezzanone questa notte, con la morte di un ventenne bulgaro tra le fiamme della sua baracca. Questa drammatica vicenda fa montare l'indignazione per lo stato di insopportabile degrado nel quale versa il "ghetto dei bulgari", dove più di mille persone, tra le quali moltissimi bambini, sopravvivono alla mercé dei caporali per servire meglio il profitto delle aziende ortofrutticole della zona.

Quello di Borgo Mezzanone è un insediamento totalmente improvvisato, fatto di baracche di plastica, cartoni, metalli, collocato in un territorio extra rispetto alla legge, ai diritti dei lavoratori, alla decenza e al vivere civile. Ed è intollerabile che la Puglia non riesca a fare altro che restare a guardare. Il fatto che luoghi come Borgo Mezzanone e la vicina Rignano Garganico esistano da decenni non deve consentire a nessuno di assuefarsi al degrado in cui vengono tenuti i braccianti agricoli stranieri.

Come Arci chiediamo alle istituzioni locali, dai Comuni alla Regione, alla prefettura, alle forze politiche nazionali di lavorare perché venga strutturato un sistema di accoglienza dignitoso per la manodopera agricola del foggiano, perché la situazione è andata oltre ogni possibile tolleranza. Siamo disponibili, come Arci Puglia, a mettere a disposizione la nostra esperienza nel campo dell'accoglienza dell'interazione tra migranti e comunità locali per raggiungere l'obiettivo di cancellare dal suolo pugliese la vergogna dei ghetti. 

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