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Politica San Pio X / Viale Ignazio D'Addedda

“Vento” spazza via tapparelle: alloggi di via D’Addedda come 'Tela di Penelope'

Rizzi, Sciagura e Cislaghi: “La storia delle “case per gli anziani” assomiglia sempre più alla storia della “tela di Penelope”, tessuta di giorno e disfatta di notte”

I consiglierei comunali Vincenzo Rizzi e Marcello Sciagura, e il segretario del PRC, Giorgio Cislaghi, hanno chiesto spiegazioni al servizio “lavori pubblici”, per le tapparelle degli alloggi per anziani di via D’Addedda, spazzate via dal vento: “Ci è stato risposto che del fatto erano stati portati a conoscenza dall’impresa che ha appena terminato i lavori di ristrutturazione di alcune parti dello stabile, che la “perdita” delle tapparelle è dovuta all’eccezionale vento che ha investito la città nelle giornate di giovedì 4 e venerdì 5 marzo”

VENTO E TAPPARELLE. “Doveva essere un vento molto forte per far letteralmente “volare via” le tapparelle che, anche se malamente fissate e non più trattenute dalle guide, hanno resistito per anni a venti forti, evento non eccezionale per la Capitanata. Resta poi da capire il perché siano volate via le tapparelle di alcuni appartamenti mentre altre, ancorché in evidente equilibrio instabile, siano rimaste al loro posto. Resta da capire anche dove siano andate a finire le tapparelle volate via perché non ci è stato detto se sono state recuperate, se sono precipitate nelle vicinanze, se hanno causato danni a cose o persone. Da un sopralluogo sommario effettuato attorno all’edificio, non ne abbiamo trovata traccia”.

PERICOLO INFILTRAZIONI. “Che le tapparelle fossero in equilibrio instabile era cosa nota e forse, ovviamente col senno del poi, sarebbe stato meglio fissarle affinché non costituissero un pericolo per cose o persone. Forse, con un piccolo intervento, non si sarebbe messa a rischio l’incolumità di ignari passanti o dei residenti delle case adiacenti. Ora c’è il problema di come proteggere i vani esposti alle infiltrazioni di acqua poiché gli appartamenti non hanno più neanche questo minimo riparo. Ci sembra opportuno che si trovi velocemente una soluzione al problema prima che di quella struttura restino solo dei muri fradici”.

L’APPELLO. “La storia delle “case per gli anziani” assomiglia sempre più alla storia della “tela di Penelope”, tessuta di giorno e disfatta di notte. Speriamo che questa Amministrazione Comunale prenda a cuore la vicenda cominciando con l’assicurare la continuità nel tempo della guardiania. Restano poi da trovare i soldi necessari per la ristrutturazione totale dell’immobile, soldi che potrebbero essere recuperati magari incassando le fidejussioni a garanzie delle opere di urbanizzazione che tardano a essere consegnate alla città come, per esempio, i 30 appartamenti che deve il Consorzio Unitario Coop Casa o le urbanizzazioni secondarie dei piani in 167, sia quelli originari che quelli per il recupero delle volumetrie residue o quelli per il recupero delle volumetrie disperse”.

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